Castellammare di Stabia

Ha preso il via il ciclio di incontri promossi dai parroci della città in quello che è stato definito percorso di "rinascita sociale" ed è stato Mons. Francesco Alfano, vescovo della diocesi, a inaugurarlo con una lettura sapienziale del passo biblico tenutosi presso il Teatro Karol della Parrocchia di Sant'Antonio di Padova.

“Essere un cristiano nelle città non è mai stato facile, sono le scritture a ricordarcelo. La comunità cristiana scende in campo perché provocata e accetta la sfida. Il mio compito non è quello di risolvere i problemi che sussistono, ne di suggerire ricette, ma quello di avviare un percorso che provi ad offrire una chiave di lettura di quanto sta accadendo”.

“C’è un forte silenzio in città, anche noi vescovi, i parroci siamo stati accusati di afasia. Di una voce forte che non c’è. Ci tocca ascoltarlo questo silenzio, proviamo a farlo insieme attingendo dalla scrittura che ci consente di entrare nella storia con consapevolezza” – così il Vescovo Alfano propone una lettura sapienziale sottile che non lascia nulla al caso, prendendo spunto dai racconti dei profeti, che rilegge e attualizza alla luce di quanto accade in città.

“Possiamo imparare a sognare attraverso “le cose nuove”. Non lasciamoci prendere dalla nostalgia del passato, ormai sono dieci anni che sono qui in mezzo a voi e sento troppa nostalgia nelle vostre parole. Dio non è legato a schemi precostituiti, ma è capace di intervenire in modi sempre nuovi – continua - Quello che viviamo è un rapporto di amore con la città e quando si ama bisogna continuare a farlo anche nelle situazioni peggiori, nonostante le continue ricadute in atteggiamenti di chiusura e violenza. Il deserto che viviamo è frutto di scelte scellerate, le conseguenze non sono un fatalismo come spesso si vuole far credere. Come cristiani rischiamo di restare bloccati nel presente e in modelli che poco hanno a che fare con la speranza. Camminiamo verso la città santa, proviamo ad amarla e difenderla, costruiamo quello che poi consegneremo gratuitamente a chi ci sarà dopo di noi”.

Mons. Alfano ha concluso la lettura rimandando alla Fratelli tutti, in particolare capitolo quinto, un passaggio sull’amore politico “Ricercare allora un’amicizia sociale che includa tutti gli esseri umani non è mera utopia. Ogni impegno in tale direzione diventa un esercizio alto della carità. Ma quando si unisce ad altri per dare vita a processi sociali di fraternità e di giustizia per tutti, essa entra nel campo di una più vasta carità, ossia, della carità politica”.

Prossimo appuntamento in programma per il 21 novembre alle ore 19.30 presso il teatro della parrocchia Gesù Buon Pastore al rione Moscarella.