Avrebbe maltrattato e perseguitato la moglie. Sono le accuse contestate ad un 57enne dipendente comunale che risiede in un centro del Miscano, per il quale (aggiornamento ore 14) è stato disposto il rinvio a giudizio per fatti che si sarebbero verificati fino al giugno 2019 e, poi, al giugno 2020. Secondo gli inquirenti, l'uomo, difeso dall'avvocato Salvatore Faiello, avrebbe ripetutamente colpito con schiaffi, pugni e calci la donna – parte civile con l'avvocato Antonio Leone -, alla quale avrebbe anche stretto le mani al collo.
“Sei una p... non servi a nulla”, le avrebbe gridato in più occasioni, precipitandola in uno “stato di sofferenza morale e psichica tale da renderle la vita impossibile”. Nella notte tra il 6 ed il 7 giugno del 2019 l'avrebbe percossa, facendola cadere sul pavimento, e l'avrebbe allontanata dall'abitazione. E quando la figlia era intervenuta in difesa della madre, lui l'avrebbe picchiata.
L'accusa di stalking è invece relativa a ciò che avrebbe combinato successivamente: oltre a telefonarle e a inviarle messaggi perchè tornasse a casa, l'avrebbe pedinata per monitorarne i movimenti. Non è finita: avrebbe raggiunto ogni giorno il suo nuovo domicilio, scrutando all'interno, e .avrebbe minacciato un conoscente della coniuge: “Lasciala in pace o ti faccio una faccia di schiaffi".
Questa mattina l'udienza preliminare, quindi la decisione del gup Pietro Vinetti: il processo inizierà il 29 maggio del prossimo anno.