Avellino

Si è chiusa la maxi inchiesta su Tiziana Morandi, balzata agli onori della cronaca la scorsa estate come la “mantide della Brianza”. La massaggiatrice 47enne di Roncello è accusata di aver narcotizzato una decina di uomini per poi derubarli. Tra le vittime della donna, anche un 71enne  irpino che nel processo si costituirà parte civile. Le indagini, condotte dai Carabinieri di Vimercate, agli ordini del Maggiore Mario Amengoni, avevano fatto scattare le manette per la donna che ora chiede di essere ascoltata dagli inquirenti in un interrogatorio programmato per sabato 22 ottobre.

Mantide della Brianza, ecco come ha truffato un irpino

 La 47enne Tiziana Morandi, arrestata con l’accusa di truffa, adescava le sue vittime sul web, tramite i social network. Attraverso i social era stato contattato anche il 71enne irpino, che aveva rivelato alla Morandi di volere vendere la sua collezione di monete d’oro e pennini del valore di circa 80mila euro. Quindi lo convinse a raggiungerlo in Brianza per incontrare degli acquirenti ad agosto scorso. Una volta arrivato a destinazione, nel corso di un incontro la Mantide lo stordì facendogli bere un drink con benzodiazepina.

Sotto l’effetto del sedativo-ipnotico lei spinse la vittima a salire sul treno e a raggiungere Torino. Qui, l’uomo si sentì male e perse i sensi. Al suo risveglio all’ospedale Umberto I scoprì di non avere più la collezione da 80mila euro. Immediatamente presentò la denuncia.