Nelle intercettazioni telefoniche il carcere era “l'albergo” e lui lo chiamano “l’avvocato”, ma il 63enne Pietro Ioia, un passato da narcotrafficante e poi in carcere per 22 anni, era invece dal 2019 il garante napoletano dei detenuti Per il suo ruolo, era autorizzato ai colloqui all’interno del carcere. Ma le intercettazioni telefoniche e ambientali con l’uso anche dei trojan, e alcuni video nella sala colloqui di Poggioreale, sono stati sufficienti per gli inquirenti ad accusare Ioia di aver introdotto cellulari e droga (l'indagine e gli arresti).
BORRELLI E DI GIACOMO: "ERAVAMO CONTRARI A QUELLA NOMINA FIN DALL'INIZIO"
All'indomani dell'arresto di Ioia il Consigliere Regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli ha incontrato il segretario generale del Sindacato Polizia Penitenziaria S.PP. Aldo Di Giacomo per fare il punto sulla situazione carceri. (Qui il servizio tv andato in onda nel Tg regionale di Ottochannel)
“Sin dall’inizio eravamo fortemente contrari alla nomina di Ioia, anche quando tutti tacevano, e questo lo abbiamo pure ribadito all’attuale amministrazione che ci aveva riferito che le famiglie dei detenuti stravedevano per lui. Ma è ovvio che non sono certo i parenti dei carcerati a dover scegliere il garante, soprattutto se è un soggetto con un passato di criminalità da cui pubblicamente non hai mai preso fino in fondo le distanze. Ora bisogna agire in maniera dura, si è data troppa libertà a chi voleva manovrare il sistema carcerario. Si lamentano delle restrizioni ma ogni sacrosanto giorno leggiamo di spaccio di droga all'interno delle case circondariali e si vedono continuamente dirette sui social. I detenuti devono godere dei loro diritti, si, ma il punto è che, invece, le vittime della criminalità vengono quotidianamente abbandonate al loro destino. De loro diritti non si parla mai. Ribadiamo la nostra posizione: pene certe per i criminali e tutela della gente onesta e delle vittime. “- ha spiegato Borrelli.
“Il Consigliere Borrelli è l’unico che ci ha sostenuto nella nostra battaglia per richiedere la rimozione di Ioia dal ruolo di garante, dato che il suo passato criminale era ed è in contraddizione con ciò che avrebbe dovuto rappresentare. La cronaca odierna conferma tutti i nostri sospetti e le nostre denunce” - racconta Di Giacomo- “Andando oltre la vicenda Ioia, la politica italiana non può più trascurare la situazione carceri che è davvero drammatica. Bisogna considerare che lo Stato non sta intervenendo in nessuna maniera ed i criminali dall’interno riescono a gestire i loro affari. Le carceri spesso non sono il punto finale della carriera criminale ma, anzi, rappresentano spesso uno snodo cruciale dove il criminale si forma, sono spesse volte enormi piazze di spaccio. Ora esigiamo interventi concreti. “.
DE MAGISTRIS REPLICA: "IN QUEL MOMENTO FU UNA SCELTA CORAGGIOSA"
Dal carcere alle serie tv. Pietro Ioia ha rappresentato in questi anni l’esempio del riscatto: un ex detenuto redento, poi scrittore, aveva raccontato le torture della “Cella zero” in un libro poi divenuto anche spettacolo teatrale, e nel 2019 è stato nominato Garante dei detenuti del Comune di Napoli.
Una nomina che oggi crea imbarazzo a Luigi De Magistris che si sente tradito ma difende quella scelta: “Fu una nomina coraggiosa - ha detto l'ex sindaco - per dare un segnale di fiducia, pensavamo fosse la persona adatta”.
L'APPELLO DELLA MOGLIE DI IOIA SUI SOCIAL: "LA VERITA' VERRA' FUORI"
Un’inchiesta nata per cAso, che ha portato in manette 6 persone e 2 agli arresti domiciliari, in tutto 12 indagati, anche la moglie di Ioia, Giuseppina Vittozzi , che dalla sua pagina social grida l'innocenza del marito e invita tutti a difenderlo. La donna ha chiesto aiuto a tutte le persone che Ioia ha assistito come garante per far conoscere ciò che ha fatto per i detenuti nei carceri campani. In particolare ha chiamato a raccolta soprattutto i parenti dei detenuti per una manifestazione dinanzi al carcere di Poggioreale dove Ioia risulta al momento detenuto .
“Come moglie di Pietro Ioia faccio un appello a tutte le persone che mio marito ha aiutato e si battuto con tutte le sue forze per far valere i diritti dei vostri cari (mariti,figli,padri). Gli é stato fatta la più grande ingiustizia del mondo e verrà sicuramente fuori la verità perché conoscete bene Pietro Ioia, chi è il vostro garante. Ora vi chiedo di unirvi a me e dare voce al vostro garante Pietro Ioia fuori al carcere di Poggioreale. Chi è con me mi commenta e segua”.