Cesinali

Sparatoria Cesinali, dopo gli interrogatori di garanzia il gip del tribunale di Avellino, Paolo Cassano ha convalidato gli arresti e applicato le misure cautelari in carcere per i quattro indagati tratti in arresto dagli agenti della questura di Avellino. Restano, in capo agli indagati, le accuse di resistenza a pubblico ufficiale, detenzione illecita d’arma da fuoco, furto di autovetture e tentato omicidio in danno dei poliziotti in quanto avrebbero “sparato plurimi colpi di pistola nei confronti degli agenti". Ma non ci sono prove sufficienti di un assalto al portavalori, e dunque è decaduta l'accusa di tentata rapina. Ad avviso del gip l’accusa di tentata rapina “non è supportata da alcun elemento di prova, che il gruppo criminale fosse in procinto di assaltare un furgone portavalori dell’istituto di vigilanza privata Cosmopol”.

 Interrogatori di garanzia

“Nessun assalto a un portavalori, eravamo in Irpinia solo per rubare auto. Nessuno di noi ha sparato colpi di pistola nei confronti dei poliziotti” sono state queste le parole di Giuseppe Valentini, 56enne di Bitonto, uno degli arrestati a seguito della sparatoria di Cesinali, rilasciate durante l’interrogatorio di garanzia al gip del tribunale di Avellino Paolo Cassano. Al termine il gip, che ha ascoltato anche gli altri arrestati, Vincenzo Montereale, 37enne di Bitonto, Valentino Capocchiano, 34enne di Grumo Appula, e Savino Ariostini, 53enne di Cerignola, ha deciso di convalidare la misura cautelare in carcere, facendo cadere però l’accusa di tentata rapina.