Benevento

(f.s.) Giocasse in serie A sarebbe in buona compagnia in quanto ad infermerie affollate. Il Benevento però è in B e non c’è dubbio che gli impegni siano abbastanza ridotti rispetto alla massima serie. Non gli infortuni, però. Perché non si fa in tempo a sorridere per un recupero, che bisogna adombrarsi per un altro stop. Questa settimana tocca a Andrès Tello fermarsi alla “casella” dell’infermeria: per lui edema al bicipite femorale destro, di sicuro salta Como. 

La “Gazzetta” ha fatto uno studio approfondito sugli infortuni muscolari che sono già capitati in serie A: gli ultimi sono nomi grossi, da Immobile a Bremer. Ma quelli fermi sono molti altri: Maignan, Messias, Calabria, Kjaer e De Ketelaere nel Milan, Dybala nella Roma, Di Maria nella Juve, Lukaku e Brozovic nell’Inter: ben 94 infortuni muscolari con Milan e Spezia che fanno la parte del leone con 10 a testa. La serie A ha trovato anche i motivi: si gioca troppo. Ma se questo è vero per Milan, Juve, Inter, non vale per Spezia, che ha avuto una decina di infortunati, o Verona e Monza che ne hanno accusato mezza dozzina. 

L’esperto dice che potrebbe essere colpa del caldo che non accenna a diminuire e dei giocatori che non sanno idratarsi bene: il nutrizionista Sacha Sorrentino, intervistato appunto dal quotidiano milanese, dice che bisogna bere tanto, liquidi ricchi di sodio, perchè è quello che si perde quando si suda. 

E’ ovvio che quando si gioca tanto e si predica un calcio ad alta intensità, qualche muscolo è destinato fatalmente a fare “crak”. Gli infortuni hanno colpito anche tante squadre di B, qualcuno si salva con una rosa larga (la Ternana, come ha detto Lucarelli, ha ben 30 giocatori in organico), ma a volte neanche quella riesce a fare miracoli.

Il Benevento, purtroppo, abbina gli infortunati ad una condizione non ottimale di chi va in campo. E a volte la coperta, da corta diventa addirittura invisibile.

Lo sguardo è ovviamente rivolto al Como, strapazzato a Modena (5-1), che ha numeri da tregenda: 9 gol fatti, 19 subiti, una sola vittoria, 3 pareggi e 5 sconfitte. Le grandi firme finora sono rimaste a guardare, Fabregas, Baselli, Mancuso, Cutrone e a nulla è servito anche l’arrivo di Longo in panchina. 

Il Benevento avrà un’altra settimana per diminuire il gap fisico rispetto alle altre formazioni, dovrebbe recuperare Acampora e Simy e pensare di gestire meglio i giocatori essenziali (Schiattarella, Letizia, Ciano), provando ad allungare ancora un po’ la loro autonomia. C’è da stringere i denti e provare a vincere, anche una partita sporca. Mai come in questo momento servono solo i punti.