Avellino

L’assalto con molta probabilità era stato studiato nei minimi dettagli e destinato a un portavalori. Il gruppo armato, composto da diversi uomini a bordo di auto e mezzi, proveniente da Foggia e Cerignola, ha tralasciato però un dettaglio non da poco conto: il gps di una delle vetture rubate nel chietino è stato intercettato proprio nel territorio irpino.

Allertata la questura di via Palatucci, si sono mobilitati gli uomini dello Sco di Napoli, i reparti prevenzione crimine, e tutti gli altri reparti della polizia di Avellino in borghese. Le auto della polizia hanno seguito i malviventi, ma evidentemente ad un certo punto si sono accorti di essere seguiti e hanno cambiato rotta. Si sono trovati per le strade di Cesinali, qui lo spiazzo del cimitero è stata la loro trappola. Proprio in questo luogo c’è stato il conflitto a fuoco tra rapinatori e agenti. Tre sono stati bloccati immediatamente sul posto a bordo di una jeep nera, un altro in mattinata e un altro ancora nel pomeriggio.

Mentre l’altro rapinatore G.R., un 34enne pregiudicato pugliese è stato trovato morto nel sedile posteriore di un’altra jeep bianca, ferma lungo i binari del territorio di Villa San Nicola - frazione di Cesinali.  

Nelle macchine c’erano armi e materiale utile a un assalto: kalashnikov, munizioni, vernice e bombe. Il questore Maurizio Terrazzi questa mattina ha parlato di una banda spregiudicata pronta a tutto. Tant’è che non ha esitato a sparare contro gli agenti. 

La Procura di Avellino con il magistrato Toscano cerca  di mettere insieme gli elementi raccolti ieri sul luogo della sparatoria. Si cerca di capire anche in quali circostanze è morto il rapinatore. Il suo corpo era riverso lungo i binari. Questa mattina gli arrestati, sono stati trasferiti nel carcere di Bellizzi. I familiari davanti alla questura di via Palatucci, attendevano notizie, in un clima di forte agitazione.