Avellino

“Stato assente, bolletta presente”. E' uno degli slogan con cui i commercianti avellinesi hanno urlato la loro rabbia contro il caro bollette. Questa mattina hanno abbassato le saracinesche dei loro negozi e hanno marciato lungo le vie della città da piazza San Ciro a piazza Libertà.

Al loro fianco pubblici amministratori e Chiesa. "Il momento è drammatico, serve subito un calmiere dei prezzi per far fronte a questa emergenza sociale. È una situazione insostenibile. Lavoriamo per pagare le bollette. I nostri guadagni sono andati in fumo. Nessuno può gestire il 60% dei rincari. Le nostre bollette sono raddoppiate. Noi ci rivolgiamo al Governo. Abbiamo bisogno di un aiuto concreto per non morire. Questo problema non riguarda solo i commercianti ma tutti i cittadini che pagano le bollette e che fanno tanti sacrifici. È una vergogna renderci conto che tanti negozi sono rimasti aperti". 

Gli organizzatori si attendevano una risposta più massiccia di altri commercianti e dei cittadini ma non si scoraggiano e annunciano nuove iniziative “Il prossimo passo sarà andare a Roma ci uniremo con altri comuni, certo non sarà facile ma, sicuramente, faremo sentire la presenza di Avellino”.

"Mentre prima c'erano molti stranieri - la denuncia di Don Vitaliano Della Sala - che non sono diminuiti, oggi la maggioranza è rappresentata da famiglie italiane, che chiedono aiuto nel pagamento delle bollette e per i pacchi alimentari. Per ora riusciamo a rispondere alle richieste di aiuto grazie alle donazioni provenienti da diverse parti del paese, oltre che da Roma. Speriamo che la situazione non peggiori, altrimenti sarà complicato gestirla".