- Standing ovation in Aula al Senato quando Liliana Segre cita la marcia su Roma e poi il ricordo di lei bambina che dai banchi di scuola e' arrivata al banco piu' alto del Senato. Applauso piu' lungo dai banchi del centrosinistra. Anche Ignazio La Russa che dalla prima fila dei banchi del centrodestra sta ascoltando e prendendo appunti si e' alzato in piedi.
"Le elezioni presentate del 25 settembre hanno visto, come e' giusto che sia, una competizione vivace tra i diversi schieramenti che hanno al Paese programmi alternativi e visioni spesso contrapposte. E il popolo ha deciso. E' l'essenza della democrazia. In Italia il principale ancoraggio attorno al quale deve manifestarsi l'unità del nostro popolo e' la Costituzione repubblicana, che come disse Piero Calamandrei non e' un pezzo di carta, ma e' il testamento di 100.000 morti caduti nella lunga lotta per la liberta'; una lotta che non inizia nel settembre del 1943 ma che vede idealmente come capofila Giacomo Matteotti. Il popolo italiano ha sempre dimostrato un grande attaccamento alla sua Costituzione, l'ha sempre sentita amica". Così la Segre nel suo discorso in apertura della seduta per il voto del presidente del Senato.
La Segre apre la Legislatura citando marcia su Roma. Standing ovation per lei
"Costituzione italiana non è pezzo di carta, ma testamento di 100mila morti caduti per la Libertà"
Redazione Ottopagine