Calitri

Battuta di caccia con ferito a Calitri, rinviata la discussione - a causa di un legittimo impedimento di uno dei difensori degli imputati - al 26 ottobre davanti al giudice monocratico del tribunale di Avellino, Pierpaolo Calabrese. Per i cinque imputati – che hanno chiesto di essere giudicati con rito abbreviato, solo uno ha scelto di essere giudicato con rito ordinario – la sentenza è prevista tra 15 giorni. Cinque imputati che hanno optato per il rito alternativo sono difesi dagli avvocati Carolina e Annibale Schettino e rispondono di lesioni colpose in cooperazione tra di loro, in quanto cagionarono lesioni personali gravi ad un loro amico. Quest’ultimo, assistito dall’avvocato Alberico Villani, oltre ad essere persona offesa, risulta anche imputato per aver praticato la caccia di esemplari di fauna selvatica, fuori dal periodo consentito dalla legge.

Mentre il sesto imputato chiamato a rispondere anche del reato contravvenzionale di porto abusivo di armi, per aver - senza la licenza dell’Autorità competente - portato fuori dall’abitazione un fucile da caccia, ha chiesto di essere giudicato con rito ordinario. L’incidente avvenne il 16 novembre del 2019 a Calitri, in località Isca Ficocchia. Il 38enne avellinese fu ritrovato in una pozza di sangue e privo di sensi, dopo esser stato raggiunto da un colpo di fucile. Immediata la corsa all’ospedale “Criscuoli” di Sant’Angelo dei Lombardi, laddove i sanitari gli diagnosticarono una duplice ferita in all’emitorace sinistro ed ipocondrio destro, con una prognosi di 40 giorni. Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, i sei si erano organizzati e posizionati in maniera tale da poter stanare ed abbattere un cinghiale, ma evidentemente qualcosa andò storto e il 38enne ferito, che partecipava alla battuta di caccia, rimase attinto da alcuni colpi di fucile esplosi dai suoi amici.