Benevento

(f.s.) Due ore pressoché ininterrotte di esercizi, con la palla e senza, di partitine a tema, davanti ad uno sparuto gruppo di tifosi. E’ appena martedì e se si esclude la lunga lista di infortunati, che aggiunge preoccupazione ad una sfida contro la Ternana che già così com’è non regala alcuna certezza, rimangono poche indicazioni in vista del confronto di sabato 15 (si gioca alle 14).

Mancano in tanti. Oltre agli infortunati per così dire “storici”, Glik, Veselj, Kubica, Viviani, El Kaouakibi, si sono aggiunti anche Simy e Acampora, per i quali non resta che attendere gli esami strumentali e conoscere l’entità dei loro malanni. In naftalina Forte, che la seduta la salta di netto (intravisto in abiti borghesi) e che bisognerà monitorare attentamente nel corso della settimana. 

Appuntamento alle 10,30, inizio di atletica, poi uno stop di una ventina di minuti in sala video. Il ritorno in campo con partitella a tema: passaggi continui con l’obiettivo unico di attaccare. Squadre mischiate con quello che rimane dell’organico, soprattutto da sottolineare la presenza di Nino La Gumina, che è sembrato completamente recuperato e che si candida sin d’ora per occupare il ruolo di vertice più avanzato della squadra giallorossa. Si è mosso bene anche Farias, che nella partitina seguente, quella aperta anche alle conclusioni a rete, ha segnato più di un gol. 

Finale con un’altra razione di esercizi atletici sotto gli occhi esperti del preparatore spagnolo Jordi Garcia. 

Domani dovrebbe essere prevista una sola seduta di allenamento. La preoccupazione più grande rimane per i tanti, troppi, infortunati, che impoveriscono tanto la squadra allestita dalla società. INutile dire che con i “clienti” dell’infermeria uscirebbe fuori un’altra squadra e in una serie B così competitiva nessuno può permettersi tutte queste defezioni. La speranza è che un po’ per volta si riescano a recuperare gli atleti fermati dai guai fisici: intanto sabato ci sarà da stringere i denti e da sconfiggere gli strali della malasorte con una determinazione ancora più feroce.