Paupisi

Sabato 15 ottobre, nell’anniversario della tragica alluvione del 2015 che colpì Paupisi, sarà celebrata alle ore 19.30 una santa messa in Largo Pagani. “Vivremo insieme una celebrazione Eucaristica per ringraziare ancora una volta il buon Dio e la Madonna di Pagani – afferma don Antonio Fragnito amministratore parrocchiale di Paupisi – per affidarci a Loro e ritrovare quella forza che abbiamo avuto anni fa per andare avanti…e quando poi un arcobaleno ha illuminato tutto”. Ricordiamo tutti quel che successe la notte del 14 e il 15 ottobre 2015 a Paupisi: fu una situazione drammatica con ingentissimi danni. Si era al collasso. Ci fu anche un numero enorme di evacuati che per diversi giorni erano ospiti o da altri familiari o da amici. Abitazioni disastrate, attività commerciali ed agricole distrutte, persone che persero la casa. Ci fu una grande forza di solidarietà umana da parte dei paupisani stessi e da tanti giovani. “Ringrazio don Antonio Fragnito per questa idea di celebrare la santa messa a Pagani in occasione dell’Anniversario dell’alluvione del 2015 – afferma Antonio Coletta sindaco di Paupisi -. Sarà un momento di preghiera e di ringraziamento che vedrà noi tutti riuniti dopo sette anni da quella tragica notte. Scene da film – ricorda il sindaco Coletta - furono diversi gli i vigneti distrutti.. tante le pietre e i massi che in un attimo spazzarono via la speranza di un raccolto. La melma ed il fango ricoprirono le strade e i campi, un’alluvione che uccise i sogni di tante piccole aziende agricole travolte anche dalla piena di un fiume. Ci sono ancora oggi situazioni di criticità che ci preoccupano, - lancia l’allarme Coletta - come l’alveo dei fiumi che deve essere pulito e ne approfitto per rivolgere un nuovo appello agli organi competenti. Per alcune attività produttive del nostro territorio fu un colpo durissimo, già deboli economicamente e rallentati dalla crisi. A Paupisi si aprì una ferita profonda che tutt’oggi continua ancora un po’ a sanguinare. Oltre all’acqua e al fango nelle strade si riversò anche la solidarietà di tantissimi volontari e che a distanza di sette anni li ringrazio ancora. Furono soprannominati – ricorda Coletta – ‘gli angeli del fango’ che misero gli stivali con in mano pale, secchi e qualsiasi strumento utile a liberare negozi, case, officine, garage, seminterrati dal fango. In questi sette anni da quel disastro – conclude Coletta – ci siamo rialzati prima di tutto con le nostre forze e poi un poco grazie a dei risarcimenti giunti dalla Regione, dallo Stato centrale e da bandi con fondi dedicati… Ed oggi siamo ancora qua a raccontare ciò grazie al buon Dio che ci ha dato tanta forza per andare avanti”.