Avellino

Panificatori e commercianti in piazza ad Avellino contro il caro bollette. Un preciso atto d'accusa verso lo Stato italiano.

“Ci sta mettendo in condizioni di chiudere. Le nostre attività sono al collasso – spiega il rappresentante dei panificatori Enrico Savelli - Siamo arrivati ad un punto di non ritorno, rischiamo di chiudere tutti per fame. Non riusciamo più a pagare le bollette. Speriamo che il Prefetto dia voce ai nostri problemi di fronte alle istituzioni per chiedere sgravi fiscali perchè vorremmo pagare le bollette come li pagavamo tre mesi fa.

"Prima degli aumenti - aggiunge - un'attività come la mia costava all'incirca duemila euro al mese mentre oggi mi trovo a pagare ottomila euro al mese di energia elettrica a cui si aggiungono i 2.500 euro al mese del gas, a differenza degli 800 euro che pagavo prima".

A sostenere la protesta anche la Confcommercio e il sindaco Festa. Il Governo deve trovare una soluzione per abbattere il caro bollette ed eliminare o ridurre tutte le speculazioni che ci sono intorno alle materie prime e ai costi energetici – tuona Oreste La Stella - Finora non è stato fatto nulla. E' importante che il messaggio delle piccole imprese e delle famiglie arrivi al Ministero degli Interni".

“Il pane non si tocca – gli fa eco il sindaco del capoluogo - come Comune tra poco saremo costretti a scegliere se staccare il riscaldamento nelle scuole o non illuminare la città di sera".

Dopo la protesta di oggi, la questione del caro bollette e le problematiche dei panificatori irpini saranno affrontate durante un tavolo in programma martedì prossimo al Comune di Avellino  per trovare soluzioni prima che il Governo si attivi per individuare delle strategie finalizzate alla riduzione dei costi. "Intanto - conclude Festa - proveremo ad alleviare in parte le difficoltà del commercio".