Alfonso Abitabile, consigliere comunale di San Salvatore Telesini interviene sul Puc Comunale: "La Giunta di San Salvatore Telesino ha adottato il Piano Urbanistico Comunale, per cui i termini di produzione e presentazione di osservazioni erano fissati allo scorso 30 settembre.
Non comprendiamo le scelte politiche e programmatiche della maggioranza. In un territorio, in special modo nell’ultimo decennio, che ha subito un forte calo demografico - assestandosi sotto i 3900 abitanti ed in preda ad uno spopolamento che non sembra trovare via d’arresto e di risoluzione – che senso avrebbe prediligere una politica di massiccia ed espansiva cementificazione?
Di contro, nulla è stato previsto per il paesaggio, per i beni culturali, per l’agricoltura. Come se non rientrassero tra le prerogative dell’amministrazione.
Al netto delle osservazioni tecniche cui eccepire al PUC, nel massimo rispetto di tutti i professionisti incaricati e coinvolti nella redazione dello stesso, riteniamo che la programmazione urbanistica adottata non abbia veramente coinvolto e sollecitato ad una partecipazione popolare costruttiva. Pare ravvisarsi infatti una defezione in termini democratici, rappresentativi e partecipativi. Nell’approvato Piano Urbanistico è difficile, se non impossibile, definire ed appurare la volontà amministrativa, e coglierne quindi le idee di progettualità, sviluppo, incremento e valorizzazione delle nostre potenzialità (che sono tante!).
Ed ancora, è stata ridotta enormemente - rispetto al vecchio PRG - la fascia di tutela fuori le mura dell’Antica città di Telesia, laddove invece sarebbe stato auspicabile provvedere a meglio tutelare il nostro patrimonio storico-archeologico.
È sensato quindi ritenere che l’approvando PUC sottragga delle opportunità alle future generazioni in favore della cementificazione, ingiustificabile nella nostra realtà territoriale avente tutt’altra vocazione.
I sansalvatoresi avrebbero dovuto esprimersi, palesare le proprie esigenze, dubbi, perplessità. Al pari, chi conosce il territorio ed ha le competenze necessarie – tecnici, cultori della storia e del paesaggio, presunti e sedicenti esperti – aveva il dovere morale di fare da tramite, da veicolo di idee tecniche e urbanistiche per meglio spiegare ai cittadini l’anacronismo di questo PUC, forse valido negli anni Ottanta o per altre realtà in espansione, ma non per l’attuale e futuro San Salvatore Telesino".