Avellino

Avellino in Azione esprime soddisfazione per l’elezione nel consiglio di distretto dell’EIC, quale delegato del Comune di Altavilla Irpina, di Gianluca Camerlengo componente del comitato provinciale di Avellino in Azione.
Il risultato delle elezioni per il rinnovo del Consiglio distrettuale dell’EIC rappresenta un possibile punto di svolta nella politica di gestione degli enti di servizio.

Quello che si afferma non è un fronte anti PD, quanto piuttosto la necessità che la politica irpina si ritrovi in un modello di gestione politica degli enti di servizio lontana anni luce dalle dinamiche imposte da Via Tagliamento e dintorni.

Gli enti di servizio rappresentano non l’occasione per spartirsi una torta o assicurare prebende clientelari agli scansafatiche, ma sono lo strumento attraverso cui si assicurano ai cittadini servizi efficienti ed il cui prezzo non risente delle inefficienze ed incapacità gestionali di chi è chiamato a guidarli.

La battaglia di Avellino in Azione affinché si tuteli e si assicuri una corretta gestione della risorsa idrica in Irpinia non si ferma a questo, ma deve proseguire a partire dalla necessità di bocciare espressamente le proposte di modifica statutaria avanzate dal management di Alto Calore Servizi, in vista dell’assemblea dei soci di questo pomeriggio.

L’operato del CDA di Alto Calore desta oggettive perplessità tecnico giuridiche ed evidenzia possibili profili di illegittimità che non possono essere avallati dall’assemblea dei sindaci; la condizione pre fallimentare di Alto Calore impone una riflessione più attenta onde evitare che il peso delle scelte gestionali di questo management gravino sui sindaci e sulle comunità irpine.

Avellino in Azione chiede ai Sindaci di votare NO a questo ennesimo tentativo di scaricare sui cittadini irpini il peso dei debiti di Alto Calore, che sono frutto delle scelte dissennate dei decenni in cui l’Ente di Corso Europa è stato considerato dalle gestioni del PD quale occasione per costruire carriere politiche e rendite di posizione per i soliti nomi noti di provincia, che ha già decretato nelle urne delle elezioni politiche la necessità di superare una classe dirigente i cui limiti sono sotto gli occhi di tutti.