Caserta

“La devastante politica degli abbattimenti di bufale campane, complici le sciagurate scelte normative della Regione, sta portando la Campania, specialmente nell’area casertana, a perdere un’eccellenza di inestimabile valore. Per questo ho chiesto ed ottenuto un’audizione presso la consulta di garanzia statutaria della regione Campania, che a giorni si esprimerà sulla eventuale illegittimità della delibera di approvazione del piano di eradicazione della Brucellosi in Campania”.

Lo afferma la consigliera regionale campana del gruppo misto Maria Muscarà, a margine di un’audizione tenuta presso la consulta di garanzia statutaria chiamata a dare il proprio parere sulla legittimità o meno del piano regionale per l’eradicazione della brucellosi e della tubercolosi bufalina varato dalla giunta De Luca a marzo scorso. “Documentazione alla mano - racconta la consigliera regionale -, sono stata ascoltata con grande attenzione dal presidente Furgiuele e dai componenti dell’organismo di garanzia che ringrazio per la disponibilità all’ascolto: riceverò una risposta scritta, spero, in breve tempo.

Sono fiduciosa: sappiamo infatti bene - spiega Muscarà - che le norme regionali che devono rispondere con coerenza alle normative europee e nazionali, non possono essere determinate nelle segrete stanze di una giunta regionale ma devono investire coerentemente l’assemblea regionale e i suoi organismi, cosa che non è affatto accaduta. Ricordiamo anche - aggiunge - che il 14 giugno del 2022, sebbene in maniera discutibile, un’ordinanza del Ministero della Salute ha recepito le norme europee sulla distinzione tra casi sospetti e casi certi delle infezioni bufaline.

Ebbene, neanche questa ordinanza in Regione Campania è stata presa in considerazione, per cui, temo, si continuerà a portare le bufale al macello come prima o più di prima. E allora: è legittima o meno l’azione della giunta di attuare tutti i provvedimenti più importanti escludendo il Consiglio? E’, o non è evidente che il Piano regionale di eradicazione delle infezioni bufaline, investendo materie, come la sanità, la gestione dei fondi europei, le politiche del lavoro e tant’altro, non poteva non passare per il Consiglio? E’, o non è sostanzialmente basato sull’eradicazione piuttosto che sulla prevenzione, per cui la mattanza è destinata giocoforza a proseguire come nel passato, devastando un patrimonio fondamentale per l’economia e la cultura casertana? Cosa c’è dietro?

Nei prossimi giorni chiederò una seduta monotematica del Consiglio regionale e, nel corso della stessa chiederò che venga messa ai voti la proposta, per ora lasciata nei cassetti di una commissione-struzzo, per l’istituzione di una commissione di inchiesta. Vedremo chi vuole la verità e la giustizia e chi preferisce voltarsi dall’altra parte. E chissà perché”.