Piano di Sorrento

Il "caro bollette" sta mettendo a dura prova il mondo del commercio che a Piano di Sorrento, cittadina costiera che vanta lo storico primato di centro pulsante del settore in Penisola Sorrentina, fa registrare le prime vere e proprie emergenze a carico delle aziende chiamate a fare i conti con cifre esorbitanti, con la difficoltà di pagare mese per mese, con il rischio sempre più concreto di non farcela e la prospettiva di dover sospendere o addirittura cessare la propria attività.

Proponiamo l'intervista a Simone Russo, giovane titolare di un market che ha aperto i battenti nel mese di febbraio di quest'anno a Piano di Sorrento, costretto a dover fare i conti con bollette per l'energia elettrica i cui importi sono quadruplicati e anche quintuplicati, con l'impossibilità di riuscire a saldare le fatture e la prospettiva di mandare all'aria sforzi ed investimenti, ma anche tutti i sogni di costruirsi il futuro nella propria città.

Non si tratta, ovviamente, di un caso isolato: anzi la stragrande maggioranza degli esercenti, e in particolar modo la rete della grande distribuzione con i punti vendita presenti sul territorio, è alle prese col problema di bollette passate da 5/6mila euro mensili addirittura a 40 o 50mila euro.

In poco tempo si può assistere alla sospensione dell'attività con la chiusura degli esercizi commerciali, con i lavoratori a casa e i consumatori in crisi, oltre che per le stesse bollette, anche per la difficoltà ad approvigionarsi della materia prima per soddisfare i fabbisogni alimentari e gestionali delle famiglie.

Il credito d'imposta varato dal Governo come misura specifico di sostegno per le imprese, praticamente non risolve il problema della cassa, quello cioè della disponibilità della liquidità per pagare le fatture sotto minaccia di riduzione e sospensione dell'erogazione energetica.

"A nulla valgono le richieste e le proteste rivolte alle società che gestiscono il servizio - spiega Russo - mai come oggi determinate nel disattivare le forniture anche solo per ritardi di pochi giorni sulle scadenze di pagamento".

Un dato è certo: siamo solo all'inizio di una vera e propria emergenza socio-economica che rischia di trasformarsi in catastrofe e di ripercuotersi come uno tsunami sulle comunità locali, anche quelle considerate più solide e benestanti.

(Nella foto Simone Russo)