Ultimi appelli verso il voto di domenica 25 settembre. Massimiliano Marotta, candidato capolista Noi Moderati nel collegio Campania 2 Salerno-Avellino per la Camera dei Deputati, continua gli incontri sul territorio. "Ho cercato di avere un confronto personale con la gente perché la politica deve recuperare il rapporto diretto con i cittadini", spiega Marotta nell'intervista a Otto Channel.
Intanto qual è la motivazione della sua candidatura?
"Ci tengo a precisare che l'attuale schema politico prevede che non sei tu a decidere di candidarti. Piuttosto, si viene proposti dopo aver manifestato una disponibilità. Questo è un momento in cui non credo ci si debba riasparmiare ed ho ritenuto di dovermi sottoporre al giudizio degli elettori. E lo faccio nell'area politica dei moderati nella quale mi sono sempre ritrovato".
Questa è una campagna elettorale difficile, caratterizzata dal caro energia: qual è la sua opinione, come se ne esce da questa emergenza?
"Tocchiamo il cuore del problema. In questi giorni viviamo un momento di crisi nella crisi come quella energetica provocata dalla guerra. Serve subito una politica d'emergenza per far fronte al caro bollette ricorrendo a misure di sostegno e ristoro, ma non è solo questa la soluzione. Si deve puntare all'approviggionamento energetico, noi chiediamo una rinegoziazione del Pnrr che è nato nella pandemia. Oggi, il contesto è mutato. Non rinneghiamo il modello strategico ma è necessario riallocare le risorse per intervenire dal punto di vista strutturale sul piano energetico. Il nostro leader Totti ha dato un grande esempio con il rigassificatore realizzato in Liguria, addirittura a Portovenere in uno dei luoghi più suggestivi. Ma il problema è anche culturale, nell'ottica del risparmio energetico. E in questo senso ognuno deve fare la sua parte".
Lei candidato in due province, da Salerno ad Avellino: quali le priorità che vuole rappresentare per questo territorio?
"Salerno e Avellino sono due bellssime città ma chiaramente diverse. Salerno è stata invasa da un enorme flusso turistico, ma la questione non è mai stato affrontata seriamente sul fronte dell'offerta turistica in città, con strutture e con un accoglimento piano e capace. Sarebbe un'apoteosi. . Avellino è una città caratterizzata da un tessuto produttivo fortissimo. Pensiamo al settore agroalimentare, qui sono necessarie politiche nazionale che possano favorire il tessuto produttivo".
C'è stata la riduzione del numero dei parlamentari, lei intravede il rischio che questo territorio non abbia la necessaria rappresentanza?
"Non credo ci sia un problema di rappresentanza se si recupera la funzione del parlamentare. Piuttosto, l'assenza di una figura di riferimento sul territorio mette in crisi la vera funzione del parlamentare nel rapporto tra cittadino e istituzioni. E qui il pericolo c'è".
Intanto, com'è andata questa campagna elettorale anomala vissuta d'estate nel rapporto con gli elettori, lei che riscontri ha avuto?
"E' una campagna elettorale difficile, la gente ha già un animo mal predisposto. La caduta di questo governo, che non ci sia aspettava, ha contribuito a non creare le condizioni per una bella e produttiva campagna elettorale. I cittadini chiedono un governo serio su politiche che incidano su fisco, giustizia, politiche del lavoro e sicurezza".
Si nota uno scollamento tra partiti e elettori, come riportare al voto i più giovani?
"L'astensionismo che si aggira come un fantasma è un problema serio. E sono preoccupato. Lo sforzo che partiti devono fare è qullo di andare a convincere gli elettori uno ad uno, cosa che i grandi partiti non fanno. Noi possiamo inserirci in questo spazio e credo che sicuramente possoaimo ridurre le paventate percentuali di astensionismo".
Lui su quali temi ha concentrato la sua attenzione in questa campagna elettorale?
"Le questioni che mi stanno più a cuore sono fisco e giustizia. E' assolutamente intollerabile continuare a favorire un modello tributario inquisitorio. E, poi, il sistema della giustizia che incide sui modelli economici. Il malfunzionamento condiziona anche il settore economico".
C'è un vento favorevole al centrodestra, quale sarà il ruolo di Noi moderati nel nuovo Parlamento e quale sarà il suo impegno per questo territorio?
"Il vento è favorevole e credo che il centrodestra si accinga a governare il Paese per cinque anni. Ma noi, dopo aver sottoscritto il patto di governo con il centrodestra, riteniamo di dover rappresentare una politica ragionevole, non urlata, raziocinante e moderata per raggiungere gli obiettivi di governo grazie al nostro equilibrio".
Qual è il suo appello agli elettori?
"Non immaginate che i politici moderati siano persone deboli, remissive, incapaci di assumere decisioni o dedite a compromessi di bassa lega. E' una visione che non ci appartiene. Noi vogliano solo fare il bene della collettività e, a differenza degli integralisti della politica, siamo in grado nei momenti più delicati della vita del Paese con intelligenza di cedere quote parte della nostra condizione politica quando questo vuol dire progresso per tutti".