Pino Bicchielli, candidato per “Noi Moderati” alla Camera dei Deputati nel collegio uninominale Campania 2 di Salerno non ha alcun timore di sfidare il centrosinistra nel feudo del governatore De Luca. E lo ha spiegato nel corso di una intervista speciale a Otto Channel.
“Non mi sento Davide contro Golia – ha detto - perché siamo una coalizione più forte in questo collegio e girando percepisco il desiderio della gente di cambiare questo sistema di potere. Non è una sfida facile, lo so, ma possiamo farcela”.
Perché ha deciso di scendere in campo?
“Intanto, è stata una scelta importante. Ringrazio tutto il centro destra, i leader del mio partito: Lupi, Toti e Quagliariello che mi hanno voluto. Salerno è la mia città, che ho dovuto lasciare per motivi professionali ma sono sempre rimasto legato a questo territorio. Spero di poter rappresentare la mia gente e quest'area politica in Parlamento”.
Qual è la sfida di “Noi moderati”: a Salerno sono intervenuti Lupi, Quagliariello e Toti. Che segnale è stato?
“E' stato un segnale di grande attenzione, il Mezzogiorno è al centro delle scelte politiche di Noi moderati, il nostro programma guarda con attenzione ai problemi del Sud. Quagliariello del resto ha stretti legami con Salerno, c'è una targa in città che ricorda il nonno. E sottolineo, inoltre, quello che ha fatto Lupi da Ministro per la Napoli-Bari che è una infrastruttura strategica per rilanciare lo sviluppo nel Mezzogiorno”.
Nel rapporto con gli elettori che riscontri ha avuto in questa campagna elettorale
“Ho scoperto grande affetto, molto entusiasmo e tanta voglia di cambiare. Lo percepisco in ogni incontro che faccio. E devo dire che non ho avuto nessun tipo di contestazione. Noi abbiamo l'obiettivo di governare il paese, gli altri hanno messo insieme persone che non hanno la stessa visione politica mentre il terzo polo ha come obiettivo solo quello di mandare a casa ogni due anni il governo. Mi sembra assurdo”.
Caro bollette e inflazione preoccupano famiglie e imprese: come si deve contrastare questa emergenza?
“Una tempesta così nessuno la poteva immaginare. Il mondo ha dovuto prima reagire alla pandemia poi è arrivata la guerra, a cui si è aggiunta l'inflazione. Una situazione di vera emergenza ma le organizzazioni politiche internazionali hanno saputo reagire. Sento molte chiacchiere sul Pnrr, arriveranno al Sud fondi per 231 miliardi di euro. Ho visto Letta in stile “Cetto La qualunque” a Taranto annunciare 300mila assunzioni senza dire come si farà. C'è bisogno di una classe dirigente adeguata per spendere quei finanziamenti, anche perché abbiamo un'occasione irripetibile per creare occupazione e dare un futuro ai nostri giovani. Non possiamo sprecarla”.
Lei è intervenuto di recente sulle proteste relative ai test di medicina: perché ormai vanno eliminati?
“Abbiamo avuto una pandemia, dovremmo ripensare a quello che è successo nella sanità. Il test di medicina non serve a nulla, la selezione se uno diventerà un bravo medico non la possiamo fare attraverso i quiz, ma deve avvenire all'interno delle Università. Noi abbiamo bisogno di medici bravi. Ed è nel percorso formativo, che dura compresa la specializzazione anche dieci anni, che si capisce se avremo un medico all'altezza”.
qual è la sua sfida per il territorio di Salerno dove, lei diceva, c'è un sistema da scardinare?
“E' una sfida difficile, lo ripeto, ma ricordo che quando a 28 anni sono andato via dalla mia città per lavorare c'erano De Luca e Bonavitacola. Dopo 30 anni ci sono sempre loro due a cui si è aggiunto anche il figlio di De Luca. Spero che qui in futuro non ci sia più uno come me che se non ha gli agganci giusti deve andare via da Salerno per cercare lavoro altrove”.
Dunque, lei dice: qui il tempo è come se si sia fermato. E allora come si cambia?
“Serve una rottura netta, il 26 settembre il centrodestra sarà maggioranza nel paese e da lì si deve partire. Noi lavoreremo per un governo stabile, forte e riconosciuto che romperà tanti meccanismi sui territori che non rispondono più alla politica ma ad interessi locali”.
Per chiudere: qual è il suo appello agli elettori, perché scegliere un voto per Noi moderati?
“Di sicuro, perché siamo un elemento di stabilità. Scegliendo il centrodestra avremo certamente un presidente del Consiglio e un governo che avranno una linea chiara e precisa. E sono sicuro che ce la faremo”.