Il comprensorio del DEA di I Livello Vallo della Lucania – Agropoli fuori dalla rete oncologica. A denunciare l'ennesima esclusione per il presidio cilentanol è è il segretario territoriale del Nursind, Biagio Tomasco.
«Il comprensorio del DEA di I Livello Vallo della Lucania – Agropoli, ma più in generale quello dell’intero Cilento e Vallo di Diano, a cui si riferiscono per l’offerta di salute, a seguito dell’esclusione dello stesso dalla rete oncologica regionale, per determinate classi di intervento, si vede ancora una volta depredare di servizi essenziali che dovrebbero caratterizzare l’offerta di salute che un ospedale pubblico debba fornire all’utenza che ad esso fa riferimento» denuncia Tomasco.
«Le motivazioni che hanno determinato tale depauperamento rimangono per lo più oscure, anche se riconducibili a due ben determinate fattispecie, ovvero o la struttura non ha fatto richiesta di partecipazione alla Rete Oncologica, o ne siano state esclusa a seguito delle valutazioni effettuata, annuale o triennale. Nel primo caso, da indagini effettuate, ci risulta che il direttore della UOC di Chirurgia Generale del PO di Vallo della Lucania abbia ottemperato a quanto richiesto, cosa per la quale non si comprenda come mai tale esclusione sia diventata operativa - rincara la dose il sindacalista - Nel secondo caso, se tale esclusione sia stata effettuata sulla scorta di analisi prospettiche effettuate dalla Direzione Generale Tutela per la Salute e Coordinamento del SSR – UOD 04, con il supporto del Gruppo Tecnico di Lavoro, a cui rimane in capo la valutazione annuale e quella finale sia dei volumi effettuati che del rispetto degli standard qualitativi richiesti, non si comprende come mai il PO San Luca di Vallo della Lucania sia rimasto tagliato fuori dagli assets sopra menzionati, in luogo di altri PO che presentavano, e presentano, numeri inferiori a quelli del PO di Vallo stesso.»
«Oltre a ciò, si assiste ad uno sbilanciamento abbastanza evidente nei confronti dell’offerta privata, a scapito del servizio pubblico in quanto in ben due cliniche private convenzionate del territorio salernitano venga garantita l’assistenza su tutte le patologie oncologiche che, al contrario, nel servizio pubblico vengono garantite in maniera frammentata e a macchia di leopardo su tutto il territorio della provincia di Salerno, costringendo il cittadino che non voglia far ricorso all’offerta privata, a lunghi ed estenuanti spostamenti. Pertanto, in forza di quanto suesposto, chiediamo di voler conoscere i dati di attività che hanno determinato la rettifica di quanto disposto in precedenza con il DCA 58/2019 della Regione Campania, oltre alla verifica di eventuali richieste di inserimento prodotte dal PO San Luca di Vallo della Lucania ed eventualmente non recepite» conclude Tomasco.