Salerno

«A Torino abbiamo visto una grande Salernitana. C'è da dare merito al mister, in ritiro siamo stati con una squadra diversa da quella attuale. Nicola ci ha dato una grande mano, consentendo a tutti di svolgere un ritiro allenante. Poi siamo riusciti a chiudere una serie di trattative ma noi eravamo molto tranquilli. Grande merito va dato al presidente che ci ha trasmesso sempre serenità e sicurezza nelle trattative che abbiamo concluso». Lo ha detto Giulio Migliaccio, responsabile dell'area tecnica della Salernitana, intervevendo nel corso della trasmissione Granatissimi in onda ogni martedì su Ottochannel, canale 16. 

«La sosta durante il campionato secondo me per la Salernitana sarà un bene perché ci sarà l'opportunità di conoscersi ancora meglio. La squadra è stata completata negli ultimi giorni di agosto. Ma non mi preoccuperei della sosta o di quel periodo di 45 giorni. Io mi preoccuperei di arrivare alla sosta con una situzione di classifica ancora migliore perché posso assicurarvi che la serie A è un campionato difficilissimo. Ci teniamo stretti i pareggi con Udinese ed Empoli perché sono club che arrivano da un percorso diverso dal nostro. Noi abbiamo una proprietà giovane, un gruppo dirigente giovane. Anche per noi è una bella sfida. Sta iniziando un percorso che il presidente ha accelerato molto».

Migliaccio, insieme a Morgan De Sanctis, è stato prezioso nella trattativa che ha portato alla riconferma di Pasquale Mazzocchi. Un'operazione di cui il responsabile dell'area tecnica ha parlato ad Ottochannel: «Con Pasquale c'è grande stima. Lo conosco dalla passata stagione quando ho seguito molto la Salernitana. Lavoravo per l'Atalanta ed Ederson era uno degli obiettivi principali dei nerazzurri, lo avrò visto almeno dieci volte e quindi ho visto anche Mazzocchi. In ritiro ho avuto modo di apprezzare anche l'uomo Mazzocchi. Sono stato il suo confessionale, era il mio ruolo parlare con lui e capire quale fosse la situazione. Il discorso è molto semplice: Pasquale voleva essere riconosciuto qualcosa che lo scorso anno aveva dimostrato sul campo. C'era da rispettare solo dei tempi tecnici. Noi abbiamo iniziato il ritiro il 4 luglio, il tempo di rientrare a Salerno e avremmo sistemato la situazione. Aveva delle richieste perchè è un giocatore forte. Ma quando siamo rientrati dal ritiro con il presidente e con Morgan abbiamo accontentato il ragazzo. Più che accontentare lui si è accontentata la Salernitana perché Pasquale è un ragazzo in gamba che ci teniamo stretto. È ovvio che con le prestazioni che sta facendo sta attirando le attenzioni di qualcosa di più importante che non voglio nominare per scaramanzia. Ma meriterebbe una soddisfazione del genere perché sta dimostrando di valere questa categoria. Per lui sarebbe il coronamento di un sogno e di tanti sacrifici».

Migliaccio, infine, ha parlato del suo rapporto con Davide Nicola e Stefano Colantuono. «A Salerno ho ritrovato in primis Davide Nicola con il quale ho giocato due anni a Terni. E poi ho ritrovato Stefano Colantuono che è il mister che mi ha allenato di più in carriera. È uno che sa di calcio, di sport e credo che potrà darci una grande mano. Ci aiuterà a crescere».

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