Fermare la produzione? Impossibile, al momento. Sulle viti c'è un intero anno di lavoro. Ma gli aumenti appaiono ormai insostenibili per un settore che invece stava mostrando un'importante capacità di ripresa dopo la pandemia. I rincari si abbattono anche sul mondo del vino. E dal Sannio il presidente del Consorzio Tutela Vini, Libero Rillo avverte: “Gli aumenti già ci sono stati e penso che ce ne saranno altri. Ma per le aziende vinicole il problema non è solo il costo dell'energia, che specialmente nel periodo della vendemmia assume un'entità importante, ma anche le materie prime: le bottiglie, i cartoni, tutto aumenta. Produzioni che hanno subito e subiranno ancora di più i rincari, ma la cosa brutta è che non si riesce a quantificare questi rincari. Quindi – spiega Rillo - i nostri listini sono stati adeguati qualche mese fa, ma gli aumenti apportati non sono in grado di contenere tutti gli aumenti che ci sono”.
E dunque c'è preoccupazione per il futuro proprio nel momento in cui invece, come detto, il settore mostrava importanti segnali di ripresa dopo il covid. “Andremo incontro ad un periodo molto difficile – commenta l'esponente sannita del Consorzio di Tutela - e fa male perché in realtà si stava vedendo una certa crescita, un ritorno ai valori pre covid. Ma avere dall'altro lato la mortificazione di tutti questi aumenti di costo, questi problemi, fa lavorare male”.
Di qui secondo il presidente del Consorzio Tutela Vini del Sannio la necessità di provvedimenti a supporto delle aziende, ma soprattutto di tempi celeri per i sostegni: “C'è bisogno di un provvedimento immediato altrimenti molte aziende, soprattutto quelle più piccole, saranno costrette a chiudere”. Pertanto “bene i sostegni” ma è “importante che arrivano quanto prima”.