Salerno

Un nuovo inizio nel segno della tradizione. Nella giornata di ieri l’Istituto Statale d’Istruzione Superiore “Giovanni XXIII” a Salerno ha riaccolto studenti, docenti e personale. L'inaugurazione del nuovo anno scolastico è avvenuta con il tradizionale salito alla bandiera. Una cerimonia fortemente sentita e a cui ha partecipato anche il capitano di fregata della Capitaneria di Porto di Salerno Antonio Gallo, e che ha visto la benedizione di don Roberto Faccenda, Direttore dell’Ufficio per la Pastorale Giovanile e referente per il Servizio per la Pastorale Scolastica. 

Al fischio e agli ordini del nostromo invocatore, il drappello degli studenti schierati in uniforme bianca ha reso omaggio al tricolore, issato sull’asta dell’istituto e accompagnato dal canto dell’inno nazionale, a significare l’inizio delle attività didattiche e formative, secondo la prassi perpetuata a bordo delle navi.

"Spero che i ragazzi coltivino la mia stessa passione, ma soprattutto che trovino la loro strada. Una buona preparazione scolastica è fondamentale", ha dichiarato il capitano Gallo. 

Nel corso della cerimonia sono state consegnate anche due borse di studio ad altrettanti studenti meritevoli, diplomati nell’anno scolastico 2020-2021 con il massimo dei voti, offerte dalla FonMed (Fondazione Sud per la Cooperazione e lo Sviluppo del Mediterraneo) in memoria del professore Alfonso d’Antonio, cui è dedicata anche l’aula magna/biblioteca della scuola.

I due alunni diplomati destinatari della borsa di studio sono Carmen Stile e Vitoantonio Perrino, entrambi della sezione capitani ed entrambi già reclutati dalla compagnia di navigazione Grimaldi per intraprendere la carriera di ufficiali di coperta, che li porterà un giorno a essere comandanti di navi.

Nel corso della cerminia si sono alternati i discorsi di saluto dei ragazzi stessi, della dirigente Daniela Novi, di don Roberto Faccenda e del Comandante Gallo della Capitaneria di Porto di Salerno.

Le parole più ricorrenti dei diversi saluti sono state "impegno", "fatica" e "sacrificio" per raggiungere traguardi alti, il principale dei quali, per don Roberto, dev'essere la felicità: "Abbiamo bisogno di ragazzi e ragazze felici, che, per esserlo, devo avere la possibilità di seguire le proprie inclinazioni, abbracciare i propri sogni e sbagliare, se necessario, per trasformare quei sogni in realtà".

Tanti anche i familiari dei neoiscritti che hanno partecipato con entusiasmo al tradizionale momento. 

Al termine della cerimonia, ragazzi e ragazze hanno fatto il loro ingresso nelle aule per affrontare con disciplina, passione e volontà le nuove sfide del loro percorso umano, formativo e scolastico, in un anno che si preannuncia ricco di novità e opportunità.