Camerota

Ultimo saluto a Crescenzo Della Ragione, questo pomeriggio, con tantissime persone che si sono strette intorno alla famiglia del 27enne che ha perso la vita all’interno della discoteca “Il Ciclope” lo scorso lunedì. Il masso che si è staccato dalla parete rocciosa, stando al responso dell’autopsia effettuata all’ospedale di Vallo della Lucania dal medico legale, Adamo Maiese, ha decretato lo schiacciamento del torace e lo sfondamento del cranio, con la rottura della spina dorsale e di un femore.

A tutto questo, poi, va aggiunto anche un polmone perforato. Probabilmente il giovane, che era all’interno del locale notturno in compagnia di un amico e del cugino, stava camminando per cercare un riparo dalla pioggia, quando il masso si è staccato dal costone.

Durante il rito funebre, officiato dal vescovo di Aversa, Angelo Spinillo, grande è stata la commozione di tutti i presenti. Lo stesso vescovo, durante l’omelia ha lanciato un chiaro messaggio a tutti: “Non possiamo non porci domande per quello che è accaduto al povero Crescenzo e non pensare, pur senza voler esprimere giudizi, che l’uomo quando si allontana dalla vita e persegue soli l’interesse rischia di far del male a se stesso e ai suo fratelli”. Intanto continuano le indagini per far luce su questa ennesima tragedia.

L’inchiesta aperta dal procuratore capo del tribunale di Vallo della Lucania, Giancarlo Grippo è ancora in fase embrionale, ma chi segue le indagini ha assicurato che la verità verrà fuori e chi è responsabile pagherà. L’indagine si sta concentrando anche su quella che è la gestione e la manutenzione dei costoni rocciosi, oltre alle autorizzazioni rilasciate ai gestori della discoteca. Quattro sono le persone indagate in questa prima fase: il sindaco di Camerota, il proprietario del locale e due tecnici incaricati dei controlli. 

 

Redazione