Cervinara

“Nessuno mi ha chiesto di candidarmi ma con Conte c'è dialogo, ci siamo sentiti. Restano dei punti di discordanza ma è un buon inizio”.
Così Alessandro Di Battista che nella serata di ieri a Cervinara ha presentato il suo ultimo libro “Contro! Perché opporsi al governo dell’assembramento”. Occasione è stato il festival Opulentia presso il Green Park, festival della Cultura e del Giornalismo che nasce nel 2015, festival itinerante della Città Caudina che “cerca di superare – ha rimarcato l'ideatore Tommaso Bello – la divisione tra le province sannita e irpina. Il nostro è un territorio che ha potenziali immense ma per sfruttarle dal punto di vista culturale, sociale ed economico sia fondamentale essere uniti, a partire da queste iniziative”.

Tornando alla presenza dell'ex leader del Movimento 5 Stelle, Alessandro Di Battista, la cui presenza ha suscitato interesse e curiosità visto il gran numero dei partecipanti, impossibile non parlare di politica. Si comincia dall'attuale situazione in Italia e alle prossime elezioni politiche.

Si parte dal Movimento 5 Stelle, in che direzione va?
“Il Movimento 5 Stelle negli ultimi due anni è andato in una direzione suicida. Ora invece c'è stata per fortuna un'inversione di rotta e penso che tante persone, simpatizzanti che si erano allontanati, in questa fase torneranno a votare 5 Stelle. Il movimento prenderà molti più voti di quello che si poteva prevedere qualche settimana fa”.

Perchè non si è candidato?
“Nessuno mi ha chiesto di candidarmi. Con Conte ho parlato. Abbiamo concordato che in questa fase ci sono ancora che ci dividono ma in maniera molto leale. Io non sono disposto ad andare contro determinate idee per una poltrona. Spero che Conte mantenga questa linea, magari sarà quella vincente”.

Quella intrapresa da Giuseppe Conte potrebbe essere la strada giusta per far rientrare Di Battista nel Movimento?
“No questo no, assolutamente non se ne parla adesso. Secondo me si può fare politica anche da fuori. Dopo le elezioni presenteremo un'associazione culturale con tanti altri cittadini attraverso la quale fare politica partendo dal basso, in maniera coraggiosa ma questo non significa candidarsi. Porto avanti delle idee per restituire un'Italia migliere ai nostri figli. Ne ho due e voglio dimostrare che far politica con idee sane, senza essere pagati con denaro pubblico. Questo nobilita le battaglie politiche. Quello che manca oggi è la partecipazione dei cittadini...”.

E sul disinteresse dei cittadini Di Battista chiosa: “Se tanti cittadini disertano le elezioni significherà pure qualcosa. Non bisogna puntare il dito contro di loro. Serve che la politica debba interrogarsi sul perchè. Non è volte realizzare un programma politico per intero. Il punto sono le alleanze – tuona Di battista -, il tema della coerenza. Non si può essere eletti e dire due mandati e poi a casa e successivamente si fondano movimenti per ricandidarsi...”.