Salerno

La Salernitana presenta il settore giovanile che sarà coordinato dall'ex tecnico del cavalluccio marino Stefano Colantuono. La conferenza stampa è in programma presso il gruppo Noviello:

MAURIZIO MILAN: Abbiamo individuato un grande professionista come Stefano Colantuono e insieme abbiamo disegnato quello che adesso vi presentiamo. Un vanto.

Abbiamo oltre 200 tesserati, 3 squadre femminili. Ogni squadra ha un suo team manager. Abbiamo individuato un tutor che dovrà seguire i ragazzi anche nella parte extrasportiva.

Poi c’è un altro pezzo che è quello delle Academy. Abbiamo individuato la figura di Filomeno Fimmanò che seguirà le affiliazioni in giro per l’Italia e, in particolare, nella parte meridionale. Questo è un progetto che entrerà nel vivo nel giro di un anno ma contiamo di coprire tutto il territorio nazionale.

Abbiamo rilevato una società ad inizio gennaio con una posizione di classifica di un certo livello ed un settore giovanile claudicante. Oggi ci troviamo dopo 10 mesi con un consolidamento della prima squadra ed un settore giovanile riorganizzato. I modelli Atalanta e Sassuolo sono sicuramente i nostri punti di riferimento. Il tema del centro sportivo, come quello dello stadio, lo affronteremo nelle prossime settimane. 

Abbiamo investito 3-4 milioni sul settore giovanile e qualcosa in più faremo nelle prossime settimane. Insieme a Stefano abbiamo mappato il territorio per organizzare al meglio gli allenamenti. Per noi l'equilibrio studio-sport è fondamentale. Abbiamo individuato tre location.

Questo non è un progetto di ripiego, è il progetto che avevamo in mente. 

STEFANO COLANTUONO: La struttura è stata creata con grande raziocinio e saggezza. Ho chiesto ai collaboratori di lavorare in silenzio, bisogna arrivare prima su determinate situazioni. Ma credo che stiamo costruendo qualcosa d'importante.

200 calciatori tesserati, otto squadre (under 11 provinciale, under 12 provinciale, under 13 pro-nazionale, under 14 pro nazionale, under 15 serie A-B, under 16 serie A-B, under 17 serie A-B, primavera 2) e tre squadre femminili.

Oggi siamo organizzati così: Volpe, Casignano e Baronissi. Ma in settimana ho un incontro con il sindaco di un Comune della provincia per individuare un quarto campo.

L'obiettivo principale è diventare un punto di riferimento. Nel campionato Primavera ci sono le retrocessioni, si dovrà fare un campionato bello e dignitoso. Alle altre squadre chiediamo di fare dei campionati buoni ma senza grosse pressioni. 

Io ho consigliato che le squadre più vicine alla prima squadra giochino con lo stesso sistema di mister Nicola perché se nell'eventualità servisse qualche calciatore devono essere già pronti. 

I rapporti con il presidente sono stati sempre ottimi. C'era stata un'incomprensione su una piccola cosa ma ci siamo chiariti. Io avevo un contratto che prevedeva il rinnovo automatico, quello l'ho maturato. Poi mi è stata fatta questa proposta, l'ho valutato, lo considero molto stimolante e mi piacerebbe rendere gioioso questo ultimo step della mia carriera. Il presidente è una persona molto garbata e corretta. Il contratto è triennale, perché è un progetto a medio-lungo termine e mi auguro che possa proseguire anche dopo.

Mi hanno già contattato due academy, una molto importante negli Stati Uniti e una in Africa che vorrebbero affiliarsi alla Salernitana perché hanno visto che ci sono progetti importanti e ne sarebbero orgogliosi.

Presentato l'organigramma (i nomi sono indicati nelle foto allegati all'articolo) 

LORENZO RUBINACCI - Abbiamo la possibilità di costruire un modello, un settore giovanile. Mi ha spinto ad accettare questo. Non sbaglieremo mai il quotidiano perché è quello che fa la differenza in ogni lavoro. In ogni allenamento dobbiamo costruire. I miei allenatori già sanno e lo sa anche Stefano. C'è poco da dire.  

ARMANDO FUCCI - La vecchia figura del preparatore atletico si è evoluta, ora si parla di allenatore fisico. Il mio compito è creare un metodo settore giovanile Salernitana che dovrà essere invidiato da tutta Europa. Non è presunzione ma è consapevolezza. Quando mi chiamò Colantuono mi inondò d'entusiasmo. 

LUCA FUSCO - Per me è un orgoglio. Sono tornato a casa dopo un esilio forzato di 11 anni. c’è un forte senso di responsabilità e di grandissimo coinvolgimento. Sono onorato di poter rappresentare la Primavera e quindi la squadra giovanile più in alto di tutte. Portare l’ippocampo sul petto deve essere motivo di grande orgoglio e questo dobbiamo trasmetterlo ai nostri calciatori.

Più che allenatori bisogna essere grandi allenatori, far crescere umanamente e caratterialmente i ragazzi che sono in un’età molto delicata. Dobbiamo aiutarli a crescere come calciatori ma soprattutto a farli diventare uomini e persone serie per il futuro.