Avellino

Settimana corta, ad Avellino si parte. Per le elementari e medie  la maggioranza nelle adesioni ha consentito il via libera nel capoluogo, come spiega il sindaco Gianluca Festa a margine del vertice che si è tenuto oggi a palazzo Caracciolo. “E’ ora di partire con una scelta didattica necessaria - spiega Festa -. Credo siamo una delle ultime città in Italia, se non addirittura in Europa, a non utilizzare ancora i soli primi cinque giorni della settimana per la sistemazione delle ore di didattica. Stiamo avendo un confronto allargato. Credo che sarà la scelta giusta anche per garantire meno inquinamento in città, con meno auto e bus in giro il sabato per il capoluogo. È una conquista sociale per i nostri ragazzi, per le famiglie. Già  tre anni fa iniziai a proporre questa modifica ormai necessaria. Aumenterà la qualità di vita dei ragazzi e delle famiglie”.

Se i presidi di Elementari e medie e Ic dunque partiranno con la didattica concentrata in cinque giorni, meno certezze ci sono per le superiori. Il presidente della Provincia di Avellino, Rizieri Buonopane, ha invitato i dirigenti a confrontare i piani delle lezioni con gli orari dell'Air, quelli prepandemia. Un confronto, quello con i dirigenti di alcuni licei e istituti, che è diventato acceso sul finire. La dirigente del Liceo Publico Virgilio Marone, Forino, ha chiesto maggiori garanzie sulle tempistiche per ottenere certezze sugli orari dei collegamenti nei trasporti. La stessa dirigente Forino, nell'ambito dell'autonomia scolastica, aveva consultato ogni organo di istituto nei mesi scorsi, ottendendo il via libera per la settimana corta.  

"Serve tempo per capire come organizzare ogni aspetto", ha precisato il presidente Buonopane. Nei prossimi giorni ci sarà un nuovo confronto per avere chiare le esigenze di orari dei collegamenti dei presidi e quelle dell'Air. 

Dal canto loro le dirigenze di Amabile e De Luca, già nei giorni scorsi, avevano antipato il loro "no" per l'attuazione della settimana corta. "Nei vari collegi e riunioni di istituto professori e famiglie hanno scelto di non utilizzare la settimana corta - ha precisato la dirigente Pappalardo -. Si tratta di 32 ore di didattica da sistemare in 5 giorni. Un lavoro non semplice. Senza contare che al momento delle iscrizioni famiglie e studenti sapevano di lezioni distribuite, con precisi orari, su tutti e sei i giorni della settimana. Un cambiamento dell'ultima ora, non ci convince". Dal canto loro i dirigenti di De Sanctis-D'Agostino, del Dorso, del Liceo Colletta, del Mancini, Imbriani, Rossi D'Oria, del liceo Virgilio Marone, hanno detto sì alla settimana corta. Qualche incertezza si registra per l'Amatucci. "Non si registra compattezza in tutte le scuole superiori - precisa Buonopane -. Credo che si possa aspettare qualche settimana per sistemare al meglio tutta la logistica".