Avellino

“Inflazione e caro bollette porteranno nei prossimi due anni, in Irpinia come nel resto del Paese, ad una minore spesa di oltre 1.300 euro a famiglia, determinando un visibile peggioramento delle condizioni di vita”. Così Giuseppe Marinelli, presidente provinciale di Confesercenti, esaminando i dati ufficiali dell’Istat e le elaborazioni del centro studi dell’organizzazione.

“L’aumento di prezzi e utenze – prosegue il dirigente dell’associazione di categoria – rischia di produrre un pesante effetto domino sui consumi delle famiglie e sul Pil, senza vi sarà un’inversione di tendenza, calcolata in 34 miliardi sul piano nazionale. Il dato provvisorio relativo ai prezzi al consumo per il mese di agosto registra infatti, come purtroppo era da aspettarsi, un ulteriore aumento, arrivando all’8,4% su base annua rispetto al 7,9% di luglio scorso. I responsabili principali dei nuovi rialzi, ancora una volta, sono i beni energetici che crescono di 2 punti percentuali, raggiungendo il 44,9% in più rispetto allo scorso anno, ma anche i prezzi di tutti gli altri beni mostrano, in modo diffuso, segni di aumento seppure in diversa misura. Dati sicuramente destinati a salire perché non si intravedono, a breve, elementi che possano far prevedere un rallentamento della dinamica nei prossimi mesi.

Tutto ciò può portare ad un drammatico effetto a catena, che colpirà soprattutto i territori, come il nostro, strutturalmente ed economicamente più deboli, incidendo sulla tenuta delle imprese commerciali di vicinato, sulle piccole attività artigianali e di servizio, con pesanti ricadute occupazionali, oltre che sui bilanci e sul il tenore di vita delle famiglie, penalizzando in modo pesante le fasce sociali più fragili”.

“Uno scenario molto preoccupante - conclude Marinelli – con un dato inflazionistico che nella storia del Paese non si vedeva da 35 anni. Occorrono quindi interventi mirati per imprese e cittadini, a tutti i livelli. Bisogna proseguire alla massima velocità, come sostenuto dalla Confesercenti nazionale e dai territori, verso il raggiungimento di una linea comune sul tetto al prezzo del gas, per frenare l’impennata dei prezzi ed impedire un effetto drammatico sulle economie, anche alla luce delle poco rassicuranti prospettive geopolitiche internazionali. Famiglie ed aziende sono schiacciate dai continui rincari, servono perciò provvedimenti tempestivi anche sul piano locale che consentano di affrontare e superare questa difficile fase”.