Avellino

Si scrive un nuovo capitolo della poco edificante storia dei beni comunali ad Avellino. Ex Eliseo, Casina del Principe, piscina comunale. Ora al lungo elenco di strutture lasciate al degrado e all'abbandono si iscrive l'Asilo Patria e Lavoro.

Mentre ancora non si perfeziona la vendita all'Ordine dei Medici che lo ha individuato come sua nuova sede, l'edificio versa nell'incuria più totale.

Scritte sulla facciata esterna e una finestra rotta dalla quale è semplicissimo entrare per chiunque. E così è stato dal momento che sono state segnalate intrusioni e atti di vandalismo con arredi e suppellettili danneggiati in più occasioni. 

Per Luca Cipriano, leader dell'opposizione consiliare, l'operato sui beni comunali è la cartina di tornasole del fallimento di festa tanti annunci ma zero fatti.

“Tutte procedure difficili da concretizzare, anche quando pur forzando la mano prova a vendere le proprie strutture. Difficoltà ad incassare le somme e a completare l'iter. Amministrazione inconcludente. Le strutture restano desolatamente abbandonate. Clamoroso il caso dell'ex Eliseo - chiosa Cipriano - Festa ha annunciato l'ennesima apertura ma manca completamente un progetto per la cultura”.