Salerno

"Salerno e Bari sono, ormai da tanti anni, modelli di un Sud che ce l'ha fatta. Hanno vinto la sfida con la sussidiarietà e l’efficienza delle amministrazioni ma contrastando l’autonomia dei ricchi della destra di Salvini. Ora tocca a tutto il Mezzogiorno vincere la sfida contro la destra".  Così Francesco Boccia, commissario PD in Campania e capolista al Senato in Puglia, a Salerno per la presentazione dei candidati del PD e della coalizione del centrosinistra, con i capilista a Camera e Senato, Piero De Luca e Susanna Camusso.

"In questi anni  - continua Boccia - queste due splendide città di mare, con grandi complessità si sono aperte al mondo, con le reti civiche, l’associazionismo, le loro universita, i porti, con le aree industriali e con comunità che hanno raccolto la sfida del progresso e dell’innovazione, ma sempre e comunque mantenendo una forte pulsione sociale.

La coesione sociale qui l’ho toccata con mano quando nel pieno del dramma della pandemia sono arrivati da Salerno così come da Bari e dall’intera Puglia centinaia di operatori sanitari che volontariamente sono andati negli ospedali del nord rientrando dalla pensione e rischiando la vita. Sono tornati qui più felici e ricchi di un’esperienza umana unica. Vi pare che una terra così possa meritare la secessione dei ricchi di Salvini? Qui c’è nel dna la sussidiarietà, quella che ci indica il Presidente Mattarella ed è scolpita nella Costituzione, quella che ci fa dire che se prima si garantiscono diritti universali uguali da sud a nord su scuola, sanità, trasporti locali e assistenza allora si può e si deve attuare la sussidiarietà, cosa diversa dall’autonomia dei residui fiscali di Salvini sulla quale FDI e la Meloni tacciono. L'autonomia che ha in mente Salvini sarebbe un disastro per tutto il Sud. Prima di ogni autonomia vanno garantiti i LEP, i livelli essenziali delle prestazioni, gli stessi identici diritti in ogni angolo di sud, in ogni area interna, in ogni periferia, in ogni area di montagna. Il resto sono solo chiacchiere elettorali che Salvini ogni tanto sbandiera per risollevare gli animi dei vecchi leghisti duri e puri" conclude Boccia.