Atripalda

Bolletta quintuplicata in un anno per il consumo dell’energia elettrica e “Surgelandia” storica attività di Atripalda rischia di chiudere, dopo 30 anni di onorata attività. E’ solo una delle tante storie figlie della crisi che avanza e della guerra che innesca un tragico effetto a catena su costo di vita, energia e consumi. Famiglie travolte, imprese in bilico. Lo scenario nei mesi che verrà sarà solo peggiore. Le bollette, ormai, sono l’incubo di piccoli e grandi imprenditori alle prese con scenari agghiaccianti già dal prossimo autunno. “Ormai da mesi subiamo da mesi l'aumento del costo dell'energia elettrica. Abbiamo avuto a luglio una bolletta da quasi 10mila euro - spiega Angelo Spina proprietario di Surgelandia -, rispetto a quella di 1900 euro di un anno fa. Una cifra impensabile a fronte degli incassi. Nonostante siamo un’attività ben accorsata, consolidata e con una ottima clientela non possiamo far quadrare i conti e rischiamo di chiudere a fine anno. L’aumento dei costi in bolletta sarà progressivo e lo Stato non interviene. Per noi imprenditori è impossibile andare avanti così.”. Una bolletta da 9,797 euro per Surgelandia diventa il simbolo della crisi che avanza. Solo ieri il panificatore Enrico Savelli aveva raccontato della sua bolletta da oltre 7mila euro. Storie che si aggiungono a storie e che restituiscono un quadro a tinte fosche per i prossimi mesi. Piccola, media e grande impresa, tra aziende energivore e non si trovano costrette a chiudere per costi insostenibili per maniere aperte negozi e imprese.