“ La guerra in Ucraina prosegue. E con essa l'aumento dei costi del gas e dell'energia elettrica che ricadranno sempre più pesantemente sui ceti medi e popolari. In Europa si parla apertamente di razionamento dell'energia. Siamo di fronte ad un libero mercato impazzito e fallimentare, incapace di contenere i costi dell'energia. E dinnanzi ad una politica europea che ha rinunciato al proprio ruolo nel momento in cui non è stata capace di lavorare per la pace. Unica condizione che possa garantire anche una stabilità per l'economia. “ afferma Luigi de Magistris
“L'idea di chi applaude Draghi al Meeting di Rimini sarebbe quella di fare pagare alla maggioranza dei cittadini italiani i costi folli delle bollette senza muovere un dito, investire miliardi di soldi pubblici per salvare le aziende che gestiscono l'energia per poi restituirle al mercato una volta passata la tempesta. Socializzare le perdite e privatizzare i profitti. Per noi di Unione Popolare questa è una prospettiva inaccettabile. La gestione neo-liberista delle energie ha fallito su tutti i fronti. “ prosegue l’ex sindaco di Napoli
“È tempo di tornare ad un controllo statale del gas e dell'energia elettrica in modo da poter fissare un tetto ai prezzi, contenere i consumi, avviare una pianificazione utile a fare crescere l'impiego di energie rinnovabili. È ora di riconoscere che la contrapposizione bellicista che alimenta il conflitto in Ucraina è un errore inaccettabile. E di impiegare tutte le nostre energie per un accordo di pace.
È ora di scuoterci dal torpore e dalla rassegnazione in cui hanno tentato di cacciarci a forza per tornare ad essere artefici del nostro destino.” conclude il portavoce di Unione popolare
Crisi, De Magistris: "Su gas e energia deve tornare il controllo dello Stato"
L'ex sindaco portavoce di Unione Popolare: solo così si potrà fissare un tetto ai prezzi
Redazione Ottopagine