Benevento

( f.s.) Altro che fiera. Il mercato di B sta diventando un movimento isterico che non segue più alcuna regola. Sembra di essere in uno di quei momenti di Borsa nei quali si effettuano transazioni importanti: tutti a dire “compro!”. Qualcuno dimentica persino che al calcio si gioca in undici e che, sì, avere un oganico abbondante può aiutare, ma neanche conviene esagerare. Prendiamo il Genoa che al grido di “Un anno solo” continua a rastrellare il mercato e proprio nelle ultime ore ha aggiunto a quelli che già aveva, elementi del calibo di Aramu, Strootman, Puscas. Intanto, giusto per dire, le giornate da giocare diminuiscono: da 38 sono passate a 36. 

Ma se il Genoa sembra la punta di un iceberg, sotto c'è davvero tanto altro. Persino il Brescia, che si porta appresso i guai del suo pesidente, sembra aver superato ogni ostacolo e annuncia Benali, Viviani e Jallow, rifacendo in patica il centrrocampo e aspettando addirittura Frabotta da Lecce. Il Parma che non ha mai avuto problemi di liquidità si batte per un attaccante prolifico e dopo aver sistemato la difesa con Ansaldi del Torino, ha quasi preso Charpentier (l'anno scoso al Frosinone) dal Genoa. Persino il Cosenza non riesce a stare fermo e ringalluzzito dal primato si è fiondato sull'ex giallorosso Calò. Altra squadra che non bada a spese è il Palermo, che si è assicurato Segre dal Torino e l'ex bresciano Mateju (già allenato da Corini) e ora insegue con convinzione Machin dal Monza, oltre che il solito Saric dell'Ascoli. E che dire del Frosinone che dimostra che l'appetito vien mangiando e si lascia alle spalle gli intenti minimalisti prendendo Mazzitelli, Sampirisi, Insigne. O lo stesso Ascoli che pesca in Potogallo, portando in Italia il giovane attaccante dello Spoting Lisbona, Pedro Mendes. In questo guazzabuglio s'è infilato anche il Benevento, con la speranza di agganciare i giocatori giusti che gli permettano il salto di qualità.

Un florilegio di nomi, insomma. Frutto di trattative non stop che promettono addirittua di intensificarsi nelle ultime ore di mercato. La B diventa sempre più difficile, tutti avvertono il pericolo di poter retrocedere se non si attrezzano a dovere. Mai come quest'anno, e non è una boutade, conveniva giocare in serie A...