Salerno

Il massacro di Ciro Palmieri è maturato in un contesto difficile, fatto di litigi e continue tensioni. Uno scenario tratteggiato dal figlio 15enne durante l’interrogatorio di garanzia avuto in giornata presso il Tribunale per i Minori di Salerno. Il giovane, che è accusato dell’omicidio del padre in concorso con la madre ed il fratello 20enne, ha confermato quanto aveva già detto dopo il fermo al procuratore Patrizia Imperato nel corso di un colloquio informale. Il giudice, al termine dell’interrogatorio, ha convalidato il fermo e disposto il collocamento in un istituto penale per minorenni.

Prima di lui era toccato alla mamma Monica Milite e al fratello ventenne Massimiliano comparire dinanzi al gip Alfonso Scermino. Assistiti dall’avvocato Damiano Cantalupo, i due si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Per entrambi è stata disposta la misura cautelare in carcere a Salerno.

Proseguono, intanto, le indagini per ricostruire nei dettagli il movente dell’omicidio. Per la Procura di Salerno il panettiere 43enne è stato ucciso il 29 luglio nell’abitazione di Giffoni Valle Piana. Ad accoltellarlo mortalmente sarebbero stati la moglie Monica, il figlio 20enne Massimiliano ed un altro figlio di 15 anni. I tre sono accusati di omicidio volontario aggravato anche dalla crudeltà dell'azione e di occultamento di cadavere. Secondo gli investigatori, infatti, dopo aver ucciso l’uomo con decine di coltellate, gli avrebbero amputato una gamba per poi disfarsi del cadavere lungo la strada provinciale 25 che collega Giffoni Valle Piana con Serino. Accuse pesanti, suffragate dalle immagini delle telecamere che Palmieri aveva fatto installare in casa, probabilmente per controllare moglie e figli. Monica Milite, all’indomani dell’omicidio, si era recata dai carabinieri per denunciare la scomparsa del marito. Ma il suo racconto non aveva convinto i militari che hanno indagato ad ampio raggio, acquisendo anche le immagini delle telecamere. Filmati che hanno consentito di scoprire una verità agghiacciante e di fermare i presunti autori dell’omicidio.