Grottaminarda

La convivialità non solo a tavola nel degustare una pietanza, ma anche in cucina nel prepararla. Il laboratorio di cucina proposto dal Progetto "Percorsi nelle Valli del Ben Vivere" nell'ambito del “Festone” di Grottaminarda è stata una grande occasione di socialità nel segno di un "turismo sensoriale", mettendo insieme adulti, giovani e bambini, persone del posto, visitatori occasionali, turisti venuti dall'estero o da altri luoghi d'Italia. Una domenica mattina diversa dalle altre sotto i gazebo di Piazza XVI Marzo allestiti per l'occasione con fornelli mobili, tavoli, sedie ed il tradizionale "tombagno", spianatoia di legno per lavorare la pasta fatta in casa. 

Ed è stato proprio questo il tema del laboratorio di cucina a cura della sommelier ed esperta di cucina tradizionale Mafaldina Meninno: la realizzazione dei “Cecatielle a ciambuttèlla”, pietanza tipicamente grottese a base di pasta fatta a mano e sugo con pomodori freschi e peperoni.  Ciascun partecipante dalla propria postazione ha potuto cimentarsi, seguendo le indicazioni dell'esperta, con l'impasto a mano a base di farine ed acqua, la lavorazione con la stracciatura e poi la "cavatura", con due dita, dei "Cecatielle" o cavatelli, appunto. Singolare quanto divertente il racconto sul perchè del nome di questa tipologia di pasta: pare che il formato sia nato casualmente mentre una donna lavorava la pasta con una certa rabbia a causa dei continui tradimenti del marito e blaterando la minaccia di cavargli gli occhi abbia simulato il gesto con le due dita, tirando fuori involontariamente un "cecatiello".

Il laboratorio è proseguito anche per la realizzazione del condimento, la "ciambuttèlla",  in ogni sua fase con i diversi "segreti" per la migliore riuscita, a partire dal giusto dosaggio di peperoncino piccante per evitare un piatto "troppo esplosivo", o il giusto taglio dei pomodori e dei peperoni, il momento migliore per aggiungere il basilico durante la cottura ed anche la scelta dei prodotti, in particolare l'olio, rigorosamente extravergine d'oliva, in questo caso dell'Azienda Agricola di Maria Ianniciello di Grottaminarda ed il tipico aglio locale dell'Azienda  Agricola di Raffaele Meninno sempre di Grottaminarda. E dunque le fasi di cottura del sugo e dei cavatelli e, naturalmente, l'attesa degustazione per assaporare quanto preparato con grande cura. Il profumo di questo piatto che richiama le radici contadine e la tradizione più genuina e che ancora oggi si tramanda di generazione in generazione, ha inebriato tutta la piazza.    

Contestualmente nell'altra piazza di Grottaminarda, Piazza Fontana Vecchia, protagonista è stata la musica con il matinée della banda “Città di Conversano”. Un'anticipazione del Concerto Bandistico serale eseguito all'interno della "cassa armonica" dai 40 elementi diretti dal Maestro Susanna Pescetti e seguito da una platea numerosissima. Una costante per il "Festone" la presenza della banda musicale che rievoca nella memoria collettiva l'atmosfera di festa e valorizza la celebrazione dei Santi ed il passaggio della processione dei tre patroni di Grottaminarda: Sant'Antonio, San Rocco e San Tommaso d'Aquino. Tra le "Opere" eseguite dalla banda “Città di Conversano”, "Il Trovatore" di Giuseppe Verdi, ambientato nel tardo Medioevo.
  
Dunque due momenti nell'arco della giornata  e nell'arco dei festeggiamenti a cura del Comitato Festone, con il patrocinio del Comune di Grottaminarda, sotto l'egida della Regione Campania, nel segno della tradizione, della continuità e della valorizzazione del bagaglio culturale della comunità.

L'intervento, infatti, è co-finanziato dal Poc Campania 2014/2020. Rigenerazione Urbana, Politiche per il Turismo e la Cultura - Programma Unitario di Percorsi Turistici di tipo Culturale, Naturalistico ed Enogastronomico di portata Nazionale ed Internazionale.