Avellino

Una lettera aperta ai suoi concittadini per spiegare le ragioni della scelta di non candidarsi alle prossime politiche. Arriva dal senatore Ugo Grassi, irpino eletto tra le fila del Movimento Cinque Stelle poi passato alla lega di salvini e infine approdato al gruppo dei moderati di Toti. Di seguito il testo della missiva. ?

"Cari amici ed elettori, tra poco più di un mese la XVIII legislatura sarà definitivamente consegnata al giudizio degli storici (almeno quando la distanza nel tempo consentirà di avere la necessaria obiettività).

E’ accaduto di tutto ed io mi ritrovo oggi a fare un bilancio: se da un lato sono sereno in ordine alle mie scelte, giacché fatte in buona fede senz’altro fine se non quello di rappresentare degnamente gli italiani, non lo sono in ordine ai risultati, malgrado il mio impegno ed i miei sforzi. La perdita di centralità del Parlamento è un dato oggettivo ed a questo si dovrà porre rimedio affinché la rappresentanza politica torni a svolgere il suo ruolo. Sono stati anni difficili e dopo altre esperienze (note, su cui non mi soffermerò) l’unica soluzione era quella di approdare al gruppo misto. E lì pensavo si sarebbe chiusa definitivamente la mia esperienza politica. Ed invece, già quasi ai “tempi supplementari” ho avuto il piacere e l’onore di stringere un rapporto di stima ed amicizia con Gaetano Quagliariello, che, com’è noto, è uno dei principali motori della giovanissima formazione politica guidata da Giovanni Toti. Tutto sommato posso ben dire che il cerchio si è chiuso giacché mi son ritrovato in quella che è la mia “casa” naturale.

“Italia al centro” adesso inizia il suo cammino e sono convinto che il nostro tormentato (ed anche sfortunato) paese abbia bisogno oggi più che mai dei moderati, che al facile consenso dato dal lancio di proclami elementari preferiscono proposte articolate. La società occidentale è una società ad alta complessità e a problemi complessi non possono contrapporsi soluzioni semplicistiche. Il partito mi ha dato l’opportunità di candidarmi offrendomi anche la possibilità di valutare una posizione di capolista.

Sono onorato da tale offerta ed attestazione di stima, nondimeno ritengo opportuno non ricandidarmi in questa fase della vita politica italiana, giacché ritengo necessario manifestare con chiarezza che il mio “peregrinare” tra diverse formazioni politiche aveva ed ha solamente ragioni ideali.

Diciamo che mi sento come uno studente che preferisce rinviare alla prossima sessione di esami la sua prova giacché ritiene di dover e poter studiare di più per ottenere un risultato migliore. Seguendo l’esempio di Gaetano, che spero vorrà accettare che io definisca mio maestro in politica (perché la politica, come l’Università, ha bisogno di allievi e maestri), da settembre mi dedicherò a lavorare con la Fondazione Magna Carta, affinché sia un “crogiuolo di idee e di classe politica.” Le candidature si costruiscono con le idee ed i progetti, ed io a questo intendo dedicare tutte le mie energie. Non lascio dunque la politica e conto, anzi, di poter essere un punto di riferimento per i moderati della mia regione. Dunque...siamo solo all’inizio!

Con affetto verso la mia terra e il mio paese. Ugo Grassi.