Sorrento

Paolo Durante, albergatore e agente di viaggio sorrentino con alle spalle decenni di attività nel settore che ne fanno anche un attento osservatore delle dinamiche socio-economiche territoriali, si ritrova in una bufera mediatica ferragostana per aver dichiarato, in un'intervista al settimanale locale Agorà che "...la colpa dell'accresciuta invivibilità è colpa dei residenti in Penisola Sorrentina".

A supporto della sua tesi elenca le cifre degli automezzi circolanti di proprietà dei residenti (oltre 65mila) e puntualizza che è grazie al turismo di massa, quello dei grandi numeri che consente di riempire i 30mila posti letto della Penisola Sorrentina, se si è registrato il boom economico e il successo dell'imprenditoria turistica e dell'indotto nel corso degli anni.

Apriti cielo, un'ondata di critiche e di accuse si stanno riversando su di lui a mezzo social, una rivolta dei residenti che si sentono accusati ingiustamente da Durante e che, a loro volta, evidenziano come le sue riflessioni rispondano solo a logiche di business di cui il territorio, e quindi anche chi in esso vive, paga pegno.

Per capire di cosa si tratta abbiamo sentito un'autorevole voce sorrentina che vanta una pluriennale esperienza in materia di economia e turismo, il commendator Gaetano Mastellone che ci ha spiegato il suo punto di vista.

"...Colpa dei cittadini di Sorneto e della Penisola? Ma per favore!". Esordisce così Mastellone dopo aver letto e riletto l'intervista a Durante, decano degli agenti di viaggio sorrentini e spiega: "Ci ho capito poco... Sarà di certo un mio limite!  Forse l’articolo è stato scritto in fretta riportando male i concetti espressi o forse le parole che avrà dettato Paolo Durante non sono state ben riportate da chi ha fatto da tramite nello scrivere. Non saprei che dire! Ci sarà un chiarimento? Vedremo. Ora mi limito a riprendere, in assoluta libertà, ciò che ho letto e capito! Non sono Giudice esprimo liberamente il mio pensiero sullo scritto".

Mastellone si immedesima nei cittadini che, per le parole di Durante, si vedono sbattuti sul banco degli imputati e non ci stanno a subire questo affronto.

"Da cittadino “accusato” di essere portatore di caos veicolare oltre a rimanerci male mi sono molto meravigliato! Come, da ciò che leggo, in tanti hanno avuto da ridire. Giustamente. Arrivo a questa conclusione perché assolutamente non si può colpevolizzare il cittadino come causa, o concausa, principale del disordine traffico. È stata questa la reale volontà accusatoria di Paolo Durante? Oppure è stato un malinteso?
Se lo è stata credo che abbia fatto uno dei più grandi errori di comunicazione della sua vita. Anche perché lui è stato il primo a dirottare negli anni fiumi di turisti low cost con bus al seguito!

Se è proprio questa la sua volontà accusatoria credo che tutti noi cittadini meritiamo delle scuse o rettifiche perché è vero che ci sono le pecore nere in tutte le categorie, ma la maggioranza di noi sorrentini e peninsulari siamo persone serie e perbene … fin troppo! Siamo fin troppo rispettosi e silenti. Sul contenuto dell’articolo potrei scrivere “un romanzo” però oggi mi fermo solo a ristabilire la vera numerica dei mezzi a due e quattro ruote circolanti in penisola.

Passiamo ad analizzare i dati reali sul “parco mezzi su strada” che ho riassunto in una tabella (vedi foto).
- Autovetture: sia a Sorrento che in Penisola non si arriva neanche ad una unità per abitante, in media siamo a mezza auto per abitante; quindi un dato normale che non può colpevolizzare il Cittadino di caos stradale. In questa categoria sono compresi i centinaia di Van che circolano per espletare il loro lavoro.
- Motorini: in questa categoria siamo ad una media di 0,30 per abitante, quindi dato nella norma considerando che molti utilizzatori sono ragazzi dai 14 anni; di certo qui possiamo dire che esiste, come in tutta l’Italia, un problema di disciplina - guida che genera caos. È un fatto antico sul quale basterebbe un mese di repressione giornaliera per abituare al senso civico le masse. In questo segmento, se proprio vogliamo trovare le colpe esse vanno in primis all'indisciplina e a pari merito alla assoluta mancanza di controlli e sanzioni.
- Poi ci sono i Camion e Bus circolanti che sono davvero tanti, essi ammontano in penisola a circa 2.300 unità: immaginiamo per una media di 10 metri di lunghezza abbiamo una fila distribuita di ben 23.000 metri! Una fila da Sorrento al Casello di Castellammare! Qui sorge il problema, ne circolano tanti o troppi. A questi si aggiungono i Bus che portano turisti per due tre ore, etc!

Questi sono i numeri reali che poi sommati ai mezzi (auto, moto, van, camion, camioncini, bus) che ogni giorno, in quantità industriale, d’estate arrivano a Sorrento da fuori per vacanze, lavoro, shopping, carico scarico merci, trasporto turisti etc. alimentano e raddoppiano il caos. Forse queste sono le gravi concause. Non desidero stare a commentare oltre, basta essere più attenti ad osservare e si noterà che “le colpe” sono più indigene che locali! Chiaro?

Poi se analizziamo la qualità-dimensione delle nostre strade che poi vengono ristrette per consentire le soste sulla carreggiata, e quelle selvagge poco sanzionate, il tutto genera tossicità nella circolazione. Quindi colpevolizzare i Cittadini e assolvere, in quanto non citate, le altre categorie mi sembra poco attendibile come analisi...

I Cittadini vedono diminuire sempre di più i loro diritti a vivere la loro Città e su questo mio assunto non credo che ci sia nessuno che può smentire. È sempre peggio! Non tocco altri argomenti trattati perché scriverei un romanzo e non mi va di ripetere ciò che scrivo da decenni!
Che fare? Questo desidero ripeterlo: bisogna strutturare un professionale-moderno-visionario Plan di revisione Città.

Un’ultima annotazione desidero farla per correttezza. Leggere “Gli extracomunitari ci stanno salvando come forza lavoro” mi rattrista e, passatemi il termine, mi fa incazzare! Io rispondo con una domanda: sarà dovuto alle paghe?".

L'argomento è senza dubbio scottante e le dichiarazioni di Durante hanno suscitato un vespaio di polemiche che certamente sono destinate a continuare e a coinvolgere altri soggetti ed esponenti della società civile, ma anche economica e politica locale.