Monteforte Irpino

Un disastro annunciato, una storia che si ripete.

A Monteforte Irpino, paese devastato negli anni da scellerate politiche urbanistiche per soggiacere agli interessi del partito del mattone, non c'è niente di imprevedibile. E se un sindaco di fronte alla pioggia – che già un anno fa aveva trasformato le strade in fiumi di fango e detriti causando danni gravissimi - alza bandiera bianca e chiede ai cittadini di restare barricati in casa vuol dire che davvero non c'è speranza in un futuro diverso.

Il caso di Monteforte Irpino è davvero paradossale. Negli anni si è consentito di costruire senza regole ed oggi ci si meraviglia se l'acqua che scende dalla montagna diventa un killer che distrugge ogni cosa.

Ha ragione il segretario provinciale della Cgil Franco Fiordellisi quando scrive – a poche ore dal disastro – che ”siamo alle solite”. E ricorda quelli che sarebbero i compiti di chi amministra una comunità: "Caditoie, cunette, canaloni, risistemazione alvei e costoni montani da manutenere! questo il lavoro che si dovrebbe programmare. Ancora dobbiamo ripetere che gli eventi Metereologici estremi diventeranno la regola nella nosta fragile terra Irpina e Italica; il cambiamento climatico, la cementificazione spinta con l’impermwabilizzazione dei suoli; la mancata manutenzione - prevenzione ed eccoci serviti i drammi di famiglie, cittadini e comunità". La Cgil prende spunto dal caso di Monteforte Irpino per chiedere che tutti i comuni per i bilanci di previsione inseriscano la sistemazione caditoie, pulizia cunette e sistemazione Iseo forestale dei costoni di loro competenza ! È il minimo sindacale e sociale". Evidentemente a Monteforte Irpino gli amministratori comunali erano impegnati a fare altro e non a pensare agli interessi di una comunità che ora si ritrova di nuovo in ginocchio.