Il personale della Divisione Polizia Anticrimine dell’Ufficio Misure di Prevenzione della Questura di Salerno e del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Salerno hanno dato esecuzione ad un provvedimento di sequestro, nei confronti di un’impresa commerciale ed otto unità immobiliari. Valore stimato circa un milione di euro. Sono stati sottoposti a vincolo cautelare quattro fabbricati nel Comune di Centola, a Sala Consilina e a Roma. Sottoposti a vincolo anche 4 terreni a Sala Consilina ed i beni aziendali riconducibili ad un’attività commerciale di bar.
A emettere il provvedimento, nei confronti del 66enne V. G. e del 42enne C. G., il Tribunale Sezione Misure di Prevenzione di Potenza, su proposta della Direzione Distrettuale Antimafia e del Questore di Salerno.
Contestualmente è stata notificata la misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, con obbligo di soggiorno nel comune di residenza per 3 anni, nei confronti di G. V. e 2 per C. G., sulla base degli elementi probatori raccolti dalla Polizia di Stato a carico del 66enne. E' già stato condannato nel 2019 dal Tribunale di Paola alla pena di 26 anni di reclusione per i delitti di tentata estorsione e associazione dedita al traffico di sostanze stupefacenti e ha precedenti penali per i reati di rapina, ricettazione e spendita di banconote falsificate.
Sono stati ritenuti per gli inquirenti gravi indizi di appartenenza alla cosca calabrese nota come “Clan Muto”, con base operativa e strategica in provincia di Catanzaro.
Nella stessa indagine per traffico di sostanze stupefacenti sarebbe risultato coinvolto anche il 42enne, che è stato ritenuto “connotato, ai sensi delle disposizioni del Codice antimafia, da profili di pericolosità sociale qualificata”.
Gli accertamenti patrimoniali, condotti dalle fiamme gialle salernitane, avrebbero consentito di rilevare un importante patrimonio, schermato anche attraverso la formale intestazione di beni immobili ai propri familiari e la conduzione di un tenore di vita del tutto sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati.