La grande "mannaia" del secondo mandato alla fine si abbatte sui veterani e storici protagonisti del Movimento 5 Stelle, segnando la battuta di arresto per la carriera politica di tanti big all’interno del Movimento. Dopo il muro eretto da Beppe Grillo, anche Giuseppe Conte decide di confermare la regola aurea dei pentastellati: gli eletti che hanno già svolto due mandati non potranno più ricandidarsi. E non ci saranno deroghe, nonostante il pressing incalzante di chi sperava nel ripescaggio e salvataggio in extremis. Plaude Carlo Sibilia che torna a casa con altri celebri nomi del Movimento.
"Il no di Giuseppe Conte alla deroga al tetto dei due mandati è una scelta in coerenza con le regole del MoVimento 5 Stelle . Mi auguro con tutto il cuore sia la scelta giusta per il campo giusto. Se la comunità 5 Stelle lo vorrà sarò a disposizione. Tutto il mio sostegno al Presidente Giuseppe Conte". Spiega Sibilia, che non ci sarà nel nuovo Parlamento e che conclude così la sua avventura romana, dopo dieci anni. L'ultimo dogma grillino rimasto in piedi sostenuto da Conte blocca tanti veneterani del Movimento. Carlo Sibilia eletto nel 2013 per la prima volta, riconfermato nel 2018, sottosegretario all'Interno nei due governi Conte, anche con Draghi termina qui la sua carriera in Parlamento. Ma non si ferma il suo impegno nel Movimento, come ha spiegato nel suo post.
Dal presidente della Camera Roberto Fico alla vicepresidente del Senato e del M5S Paola Taverna, da Alfonso Bonafede a Riccardo Fraccaro, passando per Stefano Buffagni, Carlo Sibilia, Angelo Tofalo, Vito Crimi: è ecco alcuni nomi eccellenti della lista degli eletti al secondo giro di boa (una cinquantina tra Camera e Senato) che alla fine di questa legislatura troveranno sbarrate le porte di Montecitorio e Palazzo Madama.