Avellino

Wendy Maffei e` una giovane ostetrica di 23 anni di Avellino. Domenica 31 luglio partira` per l’Etiopia, in particolare per l’ospedale di Wolisso, dove opera Medici con l’Africa Cuamm. Vi rimarra` un mese, grazie al sostegno della Fondazione Rachelina Ambrosini.

La collaborazione tra la Fondazione Rachelina Ambrosini e Medici con l’Africa Cuamm e` cominciata nel 2005 e, negli anni, ha dato risposta a diversi bisogni dell’Africa sub- Sahariana: dalla costruzione di una casa di attesa per donne in gravidanza, in Etiopia, al sostegno del progetto “Prima le mamme e i bambini”, per un parto sicuro e gratuito, dalla partecipazione alla realizzazione della Scuola per Ostetriche ed Infermieri di Lui, in Sud Sudan e il sostegno dei relativi studenti con borse di studio, fino alla realizzazione di berrettini di lana per i bambini prematuri degli ospedali in cui opera il Cuamm. Dal 2018 e` partita un’altra proposta: quella di inviare neolaureate del Corso di Laurea in Ostetricia dell’universita` degli Studi di Salerno, per un mese, in Africa, in modo che possano sperimentarsi con un contesto diverso dal nostro e impegnarsi per il bene dei piu` bisognosi.

Dopo la partenza, lo scorso anno, di Elena De Stefano ora e` la volta di Wendy Maffei.

«Ho deciso di partire sia per una crescita professionale, strettamente legato alla mia formazione di ostetrica, che per l’aspetto umanitario di cura e aiuto la` dove forte e` il bisogno – dice Wendy Maffei –. Mi aspetto di apprendere tanto da questa esperienza, il bagaglio con cui parto, tutto cio` che ho imparato nei miei anni di studio, e` sicuramente inferiore rispetto a cio` che imparero` sul campo. Per me e` una grande opportunita` di cui non avrei potuto usufruire senza la borsa di studio della Fondazione e l’accordo con il Cuamm». L’ospedale di Wolisso, in cui operera` Wendy, ha 200 posti letto e nel 2021 ha effettuato 80.282 visite ambulatoriali, 12.183 ricoveri, 4.206 parti ed e` riferimento per un bacino di utenza di oltre 1 milione di persone. Nonostante il 2021 sia stato caratterizzato dagli effetti diretti e indiretti della pandemia di Covid 19, nella South West Shoa Zone, dove si trova l’Ospedale di Wolisso, e` stato garantito il personale internazionale a supporto dei servizi critici, come la medicina interna, la pediatria e la direzione sanitaria. La difficile situazione finanziaria data da un pesante aggravio dei costi, non ha, inoltre, impedito l’entrata a regime della nuova neonatologia dell’Ospedale.