Salerno

Arena del Mare gremita ieri, per la serata del Premio Charlot che ha visto come protagonista unico e indiscusso Paolo Caiazzo. Una serata che è iniziata regalando al pubblico forti emozioni, prima con l’esibizione del maestro Bruno Venturini che in omaggio a Chaplin ha eseguito il brano “Eternamente” e poi un medlay delle più belle canzoni della tradizione partenopea, per poi ricevere dalle mani del patron Claudio Tortora il Premio Charlot alla Carriera.

E poi con il giovane e talentuoso vincitore della 56º edizione del Premio Paganini di Genova (quarto italiano ad essere riuscito a vincere), oltre al premio speciale per la miglior esecuzione del concerto di Paganini, il premio speciale per il maggior riconoscimento da parte del pubblico e il premio speciale per la miglior interpretazione dei Capricci di Paganini: Giuseppe Gibboni, che a distanza di cinque anni è tornato sul palcoscenico del Premio Charlot, regalando al pubblico il “Capriccio n.5” di Paganini. A lui il Premio Charlot Speciale Musica consegnatogli dal direttore artistico dello Charlot Giovani Gianluca Tortora. 

Sul palco è poi salito Paolo Caiazzo, mattatore della serata, che accompagnato da Daniele Cinicio, dalla cantante Rosa Chido e da quattro musicisti ha messo in scena “Terroni di nasce”, un viaggio di oltre due ore nella napoletaneità, tra modi di dire, tradizioni, usi e costumi che rendono Napoli e i napoletani, unici al mondo.

Un viaggio fatto di parole e musica, conclusosi con Caiazzo che ha riproposto al pubblico il personaggio che gli ha regalato la notorietà, nato proprio sul palco del Premio Charlot nel 2001, quando ha partecipato e vinto la gara dei giovani comici: Tonino Cardamone. Un viaggio, abbiamo detto, fatto di parole e musica con omaggi a Pino Daniele, Domenico Modugno, Pietra Montecorvino, Claudio Mattone e Peppino Di Capri, che a sorpresa ieri ha voluto assistere allo show. L’amatissimo cantante partenopeo è arrivato all’Arena del Mare pochi minuti prima dell’inizio dello spettacolo, seduto in prima fila è stato salutato dal pubblico salernitano al grido di “Peppino, Peppino”.