Massa Lubrense

Riccardo Iacona è l'ospite dell'ormai classico appuntamento del lunedì all'Hotel Gocce di Capri col Festival Internazionale del giornalismo e del libro d'inchiesta, un progetto ideato da Vincenzo Iurillo giornalista de "Il Fatto Quotidiano" e da Marco Cocurullo hospitality manager dell'Hotel.

Il libro di Iacona si intitola "Mai più eroi in corsia - che cosa ha insegnato il coronavirus al SSN" tema ritornato di scottante attualità con la ripresa dei contagi che stanno mettendo di nuovo alla prova il sistema sanitario e che rischia di trasformarsi, dal prossimo settembre, in una quinta ondata pandemica a causa delle varianti omicron molto contagiose.

Nel suo libro Iacona accompagna il lettore nell'inferno della pandemia. Le cronache di questi mesi, dal 21 febbraio del 2020, quando improvvisamente con il paziente 1 di Codogno scopriamo di avere il Coronavirus in casa, si mescolano alle voci e alle testimonianze struggenti dei protagonisti - dei medici di base e negli ospedali, degli infermieri, dei parenti delle vittime - ma anche alle analisi degli esperti, di chi aveva avvisato dei rischi e che non è stato ascoltato per tempo.

Perché, in fondo, le domande che ci perseguitano da mesi sono queste: c'è una quota di morti, di lutto e di sofferenza aggiuntiva, che dipende strettamente dalle nostre responsabilità, da come ci siamo comportati e che ci saremmo potuti evitare? Come mai i servizi sanitari delle Regioni colpite hanno agito in modo così diverso? C'è qualcuno che ha fatto meglio degli altri, in Italia e nel mondo?

Quello che ne viene fuori non è semplicemente un atto di accusa verso il nostro sistema sanitario o verso le Regioni che si sono fatte trovare impreparate, ma una riflessione attenta sulle fragilità strutturali e sulle indecisioni e le incurie della politica. Fare i conti con tutto quello che ha funzionato e tutto quello che è andato storto significa non necessariamente additare dei colpevoli, ma cercare soluzioni efficaci per il futuro.

Perché ci potrebbe essere una seconda ondata e perché potremmo affrontare altre emergenze sanitarie. E perché in un Paese che funziona bene l'eroismo dei singoli non basta. Non può bastare più.

Prossimo appuntamento l'1 agosto, sempre alle ore 20, con Davide Vecchi che presenta il suo libro intitolato "La verità sul caso David Rossi", il responsabile della comunicazione di MPS "suicidatosi" e che propio in questi giorni è tornato alla ribalta con indizi che rendono sempre meno plausibile la morte per suicidio.