Santa Paolina

Era scomparso da Santa Paolina dall'agosto dello scorso anno. Per giorni forze dell'ordine e vigili del fuoco di Avellino lo avevano cercato, con l'ausilio di esperti specialisti e unità cinofile. Lui, Alfonso Gnerre, 30 anni, era però fuggito di proposito, per sottrarsi a un pericoloso giro di usura. Nelle ultime settimane è riapparso, ha preso contatti con la Procura Distrettuale antimafia e ha vuotato il sacco.

Aveva chiesto denaro a due "cravattari" e poi non era stato in grado di restituire il denaro e i pesantissimi interessi. Di qui la sua decisione di allontanarsi, facendo perdere le proprie tracce. Si è rifugiato per mesi a Roma, presso amici e conoscenti. Poi, evidentemente, non ha retto più a questa "latitanza" forzata ed è tornato.

Ha raccontato agli inquirenti tutta la sua vicenda e per questo oggi i carabinieri hanno notificato due misure cautelari: una in carcere l’altra ai domiciliari. Si tratta di due affiliati al clan Partenio, entrambi ora accusati di minacce.

Il giovane di Santa Paolina ha rivissuto la sua vicenda nel corso dell'udienza a carico del nuovo clan partenio, ricordando le minacce, le percosse ricevute per la restituzione di un debito. Le sue dichiarazioni sono state ritenute attendibili dai magistrati ed oggi è stato chiesto e ottenuto il provvedimento restrittivo per i due affiliati.

Gnerre, dopo le dichiarazioni, si trova in zona protetta.