Benevento

Nei loro occhi, abituati alle sbarre, ai compagni di cella, ai pensieri, alle preoccupazioni di ciò che accade ai loro cari all'esterno di quelle mura, questa mattina c'era invece un accenno di sorriso, di spensieratezza. Un'inedita espressione e voglia di partecipare a qualcosa di inconsueto da vivere in un carcere.

Anche la musica, uno spettacolo messo in scena da professionisti può quindi davvero donare un tassello di serenità e di rieducazione che dovrebbe essere il fulcro principale per chi sconta una pena per qualsiasi reato.

Elementi notati questa mattina nella casa circondariale di Benevento grazie all'iniziativa “Luglio musicale” nelle carceri campane “non solo per far vivere un momento distensivo negli istituti di pena ma un’occasione per riflettere su se stessi e sugli altri” ha rimarcato Samuele Ciambriello, Garante per la Regione Campania dei detenuti o meglio per le “persone diversamente libere” come ama definirle da sempre. Un evento possibile a Benevento grazie all'associazione culturale e musicale “Ad alta voce” del maestro Carlo Morelli del teatro San Carlo di Napoli.

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“Credo fortemente nel valore della musica, che genera bellezza ed emozioni. Per questo, ho pensato di organizzare diversi eventi musicali negli Istituti di pena” ha rimarcato Ciambriello che ha concluso: “Sono fortemente convinto del potere terapeutico della musica, in grado di

ricucire ferite, di rievocare ricordi e di infondere speranza”.

Nella palestra del carcere di contrada Capodimonte presenti innanzitutto i detenuti e le detenute tra loro anche la signora Anna, di Napoli, che sta scontando la sua pena nel Sannio: “E' una bella cosa. Stare chiuse qui e non poter partecipare alla vita è per noi un momento molto significativo e importante, specialmente dopo i due anni caratterizzati dal Covid”. Anna è entrata in carcere e come tutti ha avviato il suo percorso di rieducazione e reinserimento. “Grazie ad un educatore e insegnante di taglio e cucito formidabile abbiamo cominciato a lavorare nella sartoria (peraltro ampliata negli ultimi tempi ndr). Ho avuto la possibilità di imparare un lavoro grazie ai programmi che sono attuati in questo carcere”.

Con Anna c'è anche Marianna, anche lei di Napoli: “Essere qui oggi per noi è un'emozione, vedere persone, artisti e spettacoli è fondamentale. Anche io lavoro in sartoria, facciamo pantaloni, asciugamani, facciamo aggiusti per tutti i carceri d'Italia e anche i manicotti per addestrare i cani del Nucleo cinofilo”. Un riscatto che per loro arriva dal lavoro ma per tanti altri anche dalle due ore di canto e musica.

A Benevento il Maestro Carlo Morelli, del Teatro San Carlo che dirige l'associazione culturale e musicale “Ad alta voce”: “Sono profondamente convinto che la musica, linguaggio di rigore, di disciplina e di bellezza possa davvero aiutare le persone a intraprendere un percorso di legalità e fare questi laboratori è fondamentale. Grazie al garante Ciambriello stiamo portando aventi anche un importante progetto nel carcere napoletano di Poggioreale che vede tanti detenuti impegnarsi per organizzare uno spettacolo dal titolo 'Cavalleria benedetta' esperienza edificante e bella per noi e per i detenuti che trovano una nuova energia e una nuova voglia di vivere”.

Tutto questo reso possibile grazie all'impegno del direttore del carcere di Benevento, Gianfranco Marcello: “Si tratta della seconda iniziativa che ci ha proposto il Garante. Avvicinare le persone all'arte, alla musica, al cinema può essere un percorso di riabilitazione. Abbiamo accolto l'invito dell'amministrazione penitenziaria che ci ha invitato a non sospendere le iniziative e le attività per i detenuti nel periodo estivo”.

Carcere di Benevento modello virtuoso anche per l'inserimento grazie ai laboratori come quello sartoriale: “Recentemente ampliata con un cospicuo investimento. Qui si producono materiali per gli altri istituti di pena e con l'emergenza Covid sono state realizzate migliaia e miglia di mascherine. Ora l'obiettivo è produrre qualcosa per l'esterno” l'auspicio del dottore Marcello. A margine dell'esibizione canora, il garante Ciambriello ha lanciato un monito: “Le pene servono a rieducare come sancisce la Costituzione. Se qualche politico dice il contrario va perseguito. Noi ci batteremo per questo. Il rischio c'è. Il carcere è oggi una bomba ad orologeria a miccia corta” e rivolgendosi ai detenuti ha rimarcato: “contribuite a creare un clima sereno”.