Arriva la scissione dell'Ato dalla riunione del Consiglio del Distretto Eic Irpino-Sannita che si è svolta al Carcere Borbonico, riunione cruciale per definire il futuro assetto in base alla scissione dell’Ambito.
Per il presidente del Distretto Franco Damiano, questa non è una scissione contro l'Alto Calore ma che anzi tende a salvaguardarlo.
“Per avere affidamenti con appalti in house, infatti, c’è bisogno dell’ unicità di gestione. E se il nostro distretto è composto da 194 comuni, Alto Calore ne rappresenta solo 130, quindi non ce l’ha".
"Ma ci sono peculiarità che riguardano anche Benevento - aggiunge Damiano - come la scadenza della concessione su Gesesa, e i sindaci che vogliono fare una gara a doppio getto”.
I sindaci irpini chiedono però garanzie alla Regione. "In particolare - spiega Beniamino Palmieri, sindaco di Montemarano - c’è la gestione in capo alla Regione della grande centrale di Cassano, che serve più distretti e costa in media 20 milioni di euro all’anno. Se la Regione prenderà su di sé i costi di captazione, Alto Calore e dunque i cittadini, dovranno pagare di meno l’acqua”.