Celebrata oggi ad Ariano Irpino e nel mondo la memoria liturgica del beato Luigi Novarese. L'apostolo dei malati, è stato ricordato in Italia: ad Ariano Irpino nella sua amata terra di Valleluogo, a Roma, Rocca Priora, a Montichiari, a Casale Monferrato, e all’estero nelle case dei Silenziosi Operai della Croce. Ha celebrato la liturgia nel santuario arianese don Thierry.
Nato a Casale Monferrato il 29 Luglio 1914, alla cascina “La Serniola”, ha subito inaugurato un tempo che ha lasciato un segno nella storia, vale a dire l'inizio del primo conflitto mondiale.
Novarese entra nella storia mentre un clima di tensioni internazionali sconvolge la serenità di ogni famiglia, di ogni uomo, di ogni nazione. La sua infanzia e adolescenza saranno accompagnate da lutti e malattia. Dovrà affrontare anche il trasferimento in città lasciando l’azienda agricola, sulla bella collina che guarda Casale ed il Po che distribuisce un grande luccichio quando i raggi del sole scendono perpendicolari sull'acqua che fluisce dolcemente.
La sua vita riceve uno scossone, la guerra cambia l'assetto familiare e non sarà più possibile rimanere in collina; con la fine del conflitto la famiglia è costretta a scendere in paese. Aveva nove anni quando la malattia bussa alla sua porta, accompagnandolo per nove, lunghi anni.
Novarese in un suo scritto dice: "Non c'è valore al mondo che possa consolare quanto quello di non sentirsi inutili, di non servire a nulla, di non essere ai margini della società, malati abbandonati, inutili, disperati. Cristo chiama il dolore ad uscire dalla sua disperata inutilità”.