Salerno

Il caso dei sequestri sulla spiaggia di Salerno, con l'aspro scambio di accuse tra amministrazione e operatori balneari, è finito all'attenzione della commissione Trasparenza al Comune. Il presidente Antonio Cammarota ha attivato la struttura, procedendo all’audizione del responsabile Anva Ciro Aniello Pietrofesa e della dottoressa Annalisa Del Pozzo, dirigente del Comune di Salerno e riferimento del bando di gara, nonché all’acquisizione degli atti di gara e di uno dei quattro verbali di contestazione.

"Pietrofesa ha dichiarato che nel bando erano previsti 40 mq con casetta di 12 mq e 2,5 mq di bagno chimico, tanto che il sequestro è appunto di 25,5 mq, in violazione dei patti per i quali l’area era stata assentita - si legge nel documento finale che ha chiuso i lavori -. Tanto che la dottoressa Del Pozzo ne avrebbe dato conferma verbalmente attribuendo il costo della pedana agli aggiudicatari. E' emersa scarsa comunicazione tra gli uffici del Comune di Salerno: la vicenda è grave in quanto danneggia la stagione in corso ma anche per il prossimo bando", la presa di posizione di Cammarota.

Il presidente ha inoltre richiesto la trasmissione dei verbali di sequestro e ha proceduto successivamente all’audizione della Del Pozzo, la quale "ha confermato che l’area assentita era effettivamente di 40 mq relativi alla casetta per il chiosco, a bagni, attrezzature e quant’altro, ma che erano a carico del contraente gli adempimenti per ottenere i titoli abilitativi, ove possibili, al netto della base del chiosco".

Per Cammarota "dal verbale acquisito e dalle dichiarazioni rese è emerso allo stato il sostanziale equivoco relativo alle misure assentite per l’occupazione dei servizi ma non per la pedana oltre la misura del chiosco, nonché la questione della “facile amovibilità” o meno della pedana e quindi della necessità di preventiva Scia edilizia, ovvero la destinazione giuridica demaniale o comunale, perchè nel verbale acquisito si fa riferimento ad entrambe; altra vicenda esclusa dagli atti del Comune riguarderebbe la somministrazione non consentita di cibi e bevande, pure riferita nel verbale afflittivo".

I consiglieri Giuseppe Zitarosa ed Elisabetta Barone hanno accusato "la opacità del bando", Antonia Willburger ha invece difeso l"a qualità degli atti che andavano ben letti prima della sottoscrizione". Gianluca Memoli ha evidenziato "alcuni punti da migliorare", mentre Dante Santoro ha denunciato "la sconfitta di tutti".