Camerota

La comunità di Pozzuoli e quella di Camerota unite da un dolore grande. La morte di Crescenzo della Ragione, 27 anni di Varcaturo ma originario dell'area flegrea, lascia dolore, disperazione e sconforto nei cuori di tutti. Un sasso lo avrebbe colpito alla testa con una violenza tale da causargli un gravissimo trauma cranico-encefalico con sfondamento a carico della regione occipitale, che lo avrebbe ucciso. L’esame autoptico sul cadavere del 27enne verrà effettuato giovedì da Adamo Maiese, direttore della funzione centrale di Medicina legale dell'ASL di Salerno. Sarebbe morto così all'interno della discoteca Il Ciclope, nella notte di San Lorenzo tra lunedì e martedì. Crescenzo aveva due grandi passioni: la musica, le discoteche. Studente universitario, Crescenzo era molto noto negli ambienti dell'accademia areonautica di Pozzuoli, dove da anni lavora suo padre, di professione cameriere. Sui social sono tantissimi i post in suo ricordo, per raccontare di un ragazzo solare e  sorridente. 

Intanto il procuratore capo di Vallo della Lucania ha aperto un fascicolo d'indagine. Ora si attende l'esame autoptico, in programma per giovedì, per stabilire con certezza le cause della morte. Intanto si attende di inconoscere il registro degli indagati. Al centro delle indagini, effettuate con i Carabinieri, eventuali responsabilità sulla sicurezza di locale e costone roccioso. Non è la prima volta che la procura vallese indaga sulla sicurezza all'interno della discoteca. La prima inchiesta si è però chiusa con un'archiviazione.

Intanto sui social si apre un dibattito profondo sulle discoteche e la sicurezza, la movida e il divertimento. Duro il monito del parroco di Camerota. Don Gianni Citro, parroco di Camerota, ideatore ed organizzatore del Meeting del Mare, utilizza il profilo facebook ufficiale della kermesse musicale, per esprimere tutto il suo dissenso.

"La tragedia di stanotte poteva essere evitata. Doveva essere evitata. Evitata da chi da anni ignora i pericolosi crolli di massi dalla pareti di quella grotta. Evitata da chi da sempre ignora il suo dovere di tutelare la salute della gente, prima che gli interessi privati di certi imprenditori. Evitata da chi ripetutamente ha fatto finta di niente per non intralciare l'attività della discoteca”. «Aprire una discoteca in una grotta è una sfida contro la natura. Il territorio deve essere sfruttato, ma con i dovuti accorgimenti. Parlare di tragedia annunciata è poco» parola del geologo dell'Università Federico II di Napoli Franco Ortolani -. «E' scontato dire "tragedia annunciata" - continua - ma questa lo era veramente! Una parete verticale che per decine di metri incombe sull'accesso alla grotta, roccia fratturata con blocchi la cui stabilità cambia dopo ogni pioggia, non dopo anni».

Siep