Lioni

Prima udienza oggi in un procedimento a carico di un uomo, I. N. di Lioni, imputato di maltrattamenti nei confronti della madre.

È proprio la madre, in quanto parte offesa, a raccontare questa mattina la vicenda al collegio del Tribunale di Avellino, presieduto dal giudice Lucio Galeota.

"Mio figlio è stato arrestato, adesso si trova in comunità. Ha iniziato a fare uso di droga perché soffriva di depressione. Abbiamo cercato di curarlo, lo abbiamo mandato anche a San Patrignano.
Ho allertato i carabinieri quando mi sono accorta che mio figlio andava sempre in una casa a prendere della droga. Mi chiedeva i suoi soldi, che io gestivo, per acquistare la droga. Quando non glieli davo lui si infuriava. Mi insultava e mi maltrattava. Ma non mi ha mai picchiata, solo qualche volta, non volendo. Mi chiedeva aiuto, mi diceva che quegli uomini lo ricattavano, che avrebbe dovuto pagare, altrimenti lo avrebbero ammazzato. L'ho denunciato per toglierlo da mezzo alla strada, lo volevo salvare".

Dinanzi al collegio la donna, però, nega tutte le violenze subite e dichiarate ai carabinieri.  La signora, infatti, aveva raccontato che il figlio l'avrebbe presa a calci, picchiata, strattonata, minacciata addirittura con un coltello.
Dal verbale reso ai carabinieri si legge infatti: "Ogni volta che è in astinenza si comporta violentemente. Vengo tutti i giorni ripetutamente aggredita da mio figlio".

Anche la sorella dell'uomo, sentita questa mattina, ha dato ai giudici una versione differente rispetto a quella resa ai carabinieri, negando le violenze.
Il pubblico ministero Vincenzo del Mauro ha quindi proceduto a contestazione avanzando richiesta di trasferimento in Procura dei verbali delle due dichiarazioni per falsa testimonianza.

L'udienza è stata rinviata al 29 settembre.